venerdì 9 settembre 2011

11 settembre: Rossella, Rudy and I

Dell'11 settembre conservo frammenti di ricordi visivi, uniti da un atteggiamento rosselliano. Sì, quel giorno più che mai mi ispirai a Rossella O'Hara e mi tenni alla larga dalla televisione, troppo dolore. Erano già poco sopportabili gli aggiornamenti delle agenzie. Ci ho messo addirittura qualche mese a guardare un mezzo documentario, sfuggendo come una bambina e fissata a quella morale "Domani è un altro giorno". Certo, dentro di me esplodevano fiamme di emozioni e riflessioni che mi avrebbero anche condotto in un viaggio fondamentale, personale e non solo.

Oggi mi ritrovo ancora a restare lontano dalla sostanza di quella giornata, immersa in una concentrazione di preghiera, e contemplare un piccolo grande episodio da allora celebrato sulla parete di casa. Un vetro semplice, sul cui sfondo c'è la foto di un pompiere che alza la bandiera americana. Lì ho adagiato un messaggio che, appena ricevuto, ho guardato, rigirato, riesplorato con gli occhi incredula, nel novembre del 2001. Avevo mandato, in quei devastanti giorni, un messaggio di cordoglio e di affetto in Comune a New York: mail o fax, non ricordo. Sono una grafomane e tanti hanno compiuto questo gesto, non fa notizia.

Fa notizia invece - tanto più in un Paese come il nostro - che il 27 novembre mi arrivi una lettera a casa. Apro e leggo questo messaggio: Cara Miss Lualdi, grazie per la sua recente lettera. Il suo sostegno è particolarmente significativo per noi in questi tempi difficili, e le sono grato per le sue parole gentili. Spero che presto lei possa visitarci a New York City. I miei migliori auguri". Già era tutto bizzarro, vederci sotto la firma di Rudolph Giuliani, even more.javascript:void(0)

Con tutti i guai che hanno - mi sono chiesta - si sono messi a rispondere a tutti i messaggi? Ero stravolta e ho pensato a tutte le volte in cui scriviamo al settore pubblico per problemi e pratiche che ci affliggono. Scriviamo, in Italia, per ottenere spesso 1) risposte tardive 2) risposte imprecise 3) risposte zero.

E mi sono detta, o my God, Rudy, ma in quel Paese, contraddittorio, folle, dai mille volti gradevoli e sgradevoli, fate sul serio.
Naturalmente, pochi mesi dopo mi sono messa in viaggio verso Nyc. Non vorrete mica scherzare, con Rudy. Obbedisco.

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