martedì 13 dicembre 2011

Anatomia di una canzone (si stava peggio...)

C'era un tempo in cui il mio angelo del rock mi teneva lontano dalle tentazioni, dalle derive pop. Difatti, sono rimasta immune da tante deviazioni: il cielo sia lodato.

Ma la fregatura è che quando metti su qualche anno - oltre che qualche chilo, ma questo non c'entra, allora - abbassi le difese. E tanta musica che non entrava in casa a quei bei tempi, ora si infila come un serpentello. Così ho accettato ad anni di distanza i Duran Duran, ad esempio, che paragonati a certe band d'oggi, mi sembrano quasi dei geni.

George Michael oltretutto mi era quasi simpatico, e mi piaceva il nome Wham. Poi viene Natale e ti sparano a ogni pié sospinto il tormentone Last Chrismas. Metto le note da parte e ragiono sul testo.

"Lo scorso Natale ti ho dato il mio cuore, ma il giorno dopo tu l'hai dato via. Quest'anno per salvarmi dalle lacrime, lo darò a qualcuno di speciale".

Questo scambio di cuori è peggio del gioco lanciato in tempo di crisi: la pepatencia dei regali. E poi giù con i piagnistei.

Ma dai, George è Natale...


E pensare che ritengo il 1984 il mio anno superfortunato. Si stava peggio quando si stava meglio.

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