venerdì 9 dicembre 2011

Da Ponte, Mozart e quel che rimane

Ho conservato lo speciale "Don Giovanni" del Corriere, perché credevo di nutrirmi di Mozart. Invece, mi sono calata a sorpresa soprattutto nella storia di Lorenzo Da Ponte. Mi sono resa conto di come sia ignorante nei confronti dei librettisti. Di chi è stato non meno fondamentale nel trasmettere la potenza della lirica.

Mi ha colpito (anche) il divario di vita, tra lui e Mozart. Wolfgang, troppo geniale per rimanere a lungo su questa terra. E Da Ponte invece che cavalca anche i mari, va a New York, muore a 89 anni e non prima di aver cercato di seminare l'amore per l'italiano e la lirica nel nuovo continente. Ancora nuovissimo, allora...

Un'esistenza straordinaria, quella di Da Ponte, e mi assale la voglia di leggere le sue Memorie. Alla fine, i fili si riavvolgono. Mozart lo chiama e lui lo raggiunge. Neanche di Da Ponte - leggo - si sa dove sia sepolto. A New York, sì, ma i suoi resti si mescolarono con quelli di altri in un trasferimento.

Quel che rimane è Altro.

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