venerdì 16 marzo 2012

Ale, io suono e insisto

Questo post è tutto per te, caro ex vicino. Siccome non ti tormento più le orecchie con la tastiera (però tenevo il volume basso, dimmi di sì), ti infliggo un'altra ferita sugli uomini duri e puri della musica.

Tanto sei paziente, e poi mi sorbisci di meno: ascoltami, almeno tu.

Ieri mi sono lagnata dei Led Zeppelin, e già per questo mi meriterei una solenne scomunica. Voglio punirmi da sola. Ascolto una canzone degli anni Settanta, è dei miei Kiss: insomma, mi faccio del male da sola.

Si intitola "Hard luck woman", ovvero donna sfortunata. Note aggressivamente dolci, perché il rock è ossimoro per eccellenza.

Convinzione di base: sei una donna sfortunata finché non avrai incontrato il tuo uomo. Merry Christmas, mi viene da dire. Ma ormai per fortuna noi fans - donne - con i nostri musicisti siamo comprensive.

Aspetta che viene il meglio. Inizia il meglio. Se non ti avessi mai incontrata, non ti avrei mai dovuto dire addio. Gli uomini in quei giorni, ancora: ma va'?

Il peggio però è l'ideologia che aleggia in tutta la canzone, romanticissima verso la donna (sfortunata) in questione: ti amo ti amo, sei meravigliosa... me ne vado.

Wow, ma quante volte questi uomini hanno quei giorni?

Abbraccio a tutti noi, Ale spengo la tastiera.

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