sabato 3 marzo 2012

Lo chiamavano Lozano

Quando ero ragazzina, ero una piccola tifosa perseguitata. Anche per questo sono solidale con Filippo, pur non appartenendo al suo "giro".

Sono felice di essere romanista, anche se in queste ore vedrai che perderò il derby. Chisse. Non ho ansia da prestazione, conto su una squadra folle godereccia che incassa sberloni e poi ti offre una sorprendente impresa.

Certo da piccola che palle, non palloni, con l'assedio juventino. Sento clima simile oggi, diviso in tre.

Quando ero ragazzina, trovai un eroe extra per sottrarmi allo strapotere. Dico Anderlecht e dico Lozano. Poverissimo finché entrò in campo, e i miei amici juventini lo ricordarono a lungo.

Ci vuole ogni tanto che qualcuno ridimensioni le cose. Lui allora era per me un piccolo eroe, dicono analfabeta. Nemesi per noi che nel calcio e nella vita ci riteniamo professori.

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