venerdì 6 aprile 2012

Il vuoto e la tigre

L'ultima partita, in una giornata freddissima. Ma le tigri si scaldano sempre, guardando i loro simili che sul campo stanno tenendo alta la loro bandiera, e dimenticano ogni altra sensazione.

Nel mio stadio, tra i miei amici, c'è sempre un momento, anzi più momenti, in cui mi viene da girarmi di scatto e scorgere un volto familiare, gustarmi un'espressione colorita, respirare la sensazione meravigliosa che la famiglia della Pro Patria sia grandissima.

Mi sento triste, da quando mi hanno detto che un volto di quei volti, non lo vedrò più, che ci sarà un posto vuoto. Se n'è andato così, all'improvviso, senza dare nell'occhio e fedele fino all'ultimo ai suoi tigrotti.

Una persona tranquilla, di quelle che non fanno notizie, una persona che si è sempre occupata fino all'ultimo del suo lavoro, della sua famiglia. Della sua squadra. E che mi mancherà, innescando una scia malinconica di ricordi, di altri visi perduti. O forse semplicemente ora più in alto, e in apparenza irraggiungibili, ma in realtà vicinissimi, se vogliamo sentire la loro luce.

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