venerdì 13 aprile 2012

Nada te turbe

Facile a dirsi: perdono, Santa Teresa. Nelle notti delle veglie protette in una chiesa silenziosa, questa tranquillità scendeva dritta nel cuore. Poi la tentazione è di vacillare.

Niente ti spaventi, niente ti freni, niente ti dipinga il volto - quello vero - di tristezza. Me lo ripeto, quasi anticipando una ninna nanna di una sera piovosa. Quasi sperando di farla diventare solida consapevolezza. Sempre un quasi, di mezzo.

Parole che si rincorrono e acquistano senso: ignorare i problemi, le sofferenze, le brutture, gli spigoli contro cui sbattiamo facilmente.

Provarci, almeno.

Niente ti turbi, un tentativo da accarezzare ciascuno come può.

Buona serata.

1 commento:

  1. sì! dobbiamo almeno provare a non farci turbare dalle amarezze della quotidianità ... ci mettono, infatti, a dura prova ... tentiamo!!!

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