martedì 29 maggio 2012

Essere in Emilia

E' una sensazione che non riesco a mandare via: così minacciata e resa instabile da queste scosse, eppure con una voglia incredibile di andare in Emilia Romagna. Di essere lì e di aiutare.

Aiutare, come... Non sono capace di fare nulla di utile per questi miei fratelli. Me lo dico, chinando il capo, mentre guardo a fatica le immagini sullo schermo. Se le spoglio di sensazionalismo e di vuoto persino nella triste pienezza delle circostanze, mi resta quel dolore profondo, combattuto forse proprio con la voglia di essere lì.

Qualcosa mi devo inventare. Aiuti economici, ok. Sostenere la loro economia, mangiare, vestire, respirare emiliano. Sì... Pregare, sì. Ma non basta, non basta a combattere il dolore, intinto nel desiderio di un abbraccio e di un grido che non siano virtuali.

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