domenica 27 maggio 2012

I Police e il battipanni


Mi concedo il video di “Don’t stand so close to me”, perché è una canzone che  dentro di me risuona abbastanza spesso: sono insofferente a chi si appiccica tra pressioni e lamentele continue.  Ma con mio sommo stupore mi rivolgo una serie di interrogativi, che in passato in me non erano mai affiorati.

1.     Perché Sting sventola quel battipanni, all’occasione racchetta da tennis?
2.     A quale ritmo stanno ballando i Police, e soprattutto con quale playback, che non ritrovo il movimento delle labbra di Copeland con le battute della canzone?
3.     Perché Sting sul finale si deve togliere la toga e mostrare il busto nudo, e perché il suo compagno di band indossa quell’espressione tra lo schifato e il perplesso?
4.     E soprattutto, perché tutte queste cose mi sembrano così strane, mentre per tanti anni mi parevano normali, normalissime, o Marialuce?

L’unica cosa che resta sicura e affidabile è il ritornello: Don’t stand so close to me.

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