domenica 27 maggio 2012

La mia terra e la notte


Forse seconda, forse originaria: la mia terra. Stasera è umida, perché la pioggia la percuote con l’insistenza necessaria. E di pioggia profuma il prato, che reca le impronte gentili delle pecore.

Le luci affiorano dalle case fameliche di sole, che la notte restano come stordite nella loro attesa, e ci sono cani che abbaiano delicatamente, forse invaghiti della luna.

C’è un odore dolciastro nell’aria, e verso la costa riposano i gabbiani, ansiosi di tornare a cacciare il loro cibo.

Non c’è spazio per ciò che è secondario, bensì solo per l’essenziale. Nel pub la campanella è già risuonata, richiamo a un ritorno gentile.

Nella mia terra la sera è umida, intinta negli umori della nebbia che a volte rilascia pensieri d’infinito.

Buona notte, Scozia.

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