lunedì 25 giugno 2012

Il calcio e la vigliaccheria


Ciò che mi diverte del calcio è irrobustire le rivalità o inventarne addirittura di nuove. E’  ripescare simpatici sfottò e farne affiorare di geniali.

Ciò che non mi piace, è quando ci mettiamo tutto il resto. Quando il tono da carico di sfida, diventa carico di odio. Quando si insulta un popolo: magari anche se ci ha dato una mano a liberarci qualche annetto fa, guarda un po’. Quando si usano luoghi comuni per bollare tutti.

Allora il calcio non è più uno sport dove si combatte: è un terreno minato, l’unico dove i pavidi che non sanno lottare per nulla attaccano gli altri perché ben riparati.

Detesto sentire insultare tutto un popolo. Certi commenti che ho letto in giro ieri, mi disgustano.

Né oso immaginare contro la Germania. Non ho propensione a tifarla in questo momento, non sopporto l’atteggiamento della signora Merkel, come di quelli che la manovrano. Ma non sfogherei  mai la mia pochezza, prendendola con il popolo tedesco. Ci sono tante cose che potremmo imparare dalla Germania, come noi da loro, se gli euroburocrati e gli affaristi non ci aiutassero a trovare alibi.

Hanno avuto un muro che li divideva, trovo grottesco costruirne un altro noi.

Il calcio è sfida, il calcio è divertimento. Tutto il resto, per me, è da codardi.

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