venerdì 17 agosto 2012

A mia misura

Cammino piano. Leggo ciò che mi aiuta. Prego sulla scia della brezza. Mi lascio cullare da un sorriso.

A mia misura. Non si può modellare vita, tempo, muscoli sugli altri, questa entità generica di cui sento parlare. Su una rete sempre più soffocante e straniera. Esistono le persone. Esiste la mia persona, che si rapporta a persone.

Sollevo un piede. Una mano. Una formica spaventata, un'altra ardita. Taccio. Canto. Ti ascolto.

A mia misura.

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