venerdì 24 agosto 2012

Le nostre marachelle e le scarpe sporche

Ho sognato un luogo terribile, dove l'unico sorriso eri tu. Premuroso con tutti, e io contemplavo un mobile meraviglioso, con l'assurdo pensiero che l'avevi realizzato tu.

Se dovessi definirti in qualche modo, ti chiamerei il mio compagno di marachelle. Anche quando eravamo terribilmente seri. C'era sempre un guaio da combinare, e devo dire che anche se molti,invidiosi della nostra armonia giocosa, remavano contro, abbiamo sempre navigato bene negli ultimi anni spensierati.

Marachelle, inseguirmi e fischiare nel cuore della notte mentre sfamavo il pino Philippe. Perché tu preferivi innaffiare i fiori di plastica.

Marachelle che periodicamente ci facevano gridare: basta. Ma la serietà ci uccideva, ci faceva persino spuntare le lacrime agli occhi.

Marachelle innocenti o no, ma fammi ballare un tango. Scherza ancora... Come quella volta che ti regalai un set per i tuoi numerosi viaggi, con il necessario per le scarpe. Tu mi dicesti: vuoi dire che oltre ad amare tu un altro, io ho le scarpe sporche?

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