mercoledì 17 ottobre 2012

Gatto, e che cavolo

Passo davanti a una deliziosa casa e seminascosto nel giardino vedo un micio. Cicciottello, bianco con qualche macchia, si riposa.

Gli faccio il verso di richiamo per salutarlo e lui drizza appena le orecchie. Arguta - che capisce il suo linguaggio per solidarietà paffuta - mi traduce la domanda gattesca: ma quando passi davanti a una casa di sconosciuti, se vedi umani ti metti a fare sti versi?

Rispondo, perfino, che idiota: no.

- e allora perché devi rompere a me, e che cavolo?

1 commento:

  1. Se ripassi invitalo a Vicenza cosi' vediamo se fa ancora il fenomeno!!!

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