giovedì 27 dicembre 2012

Jim Monti

Un mio amico mi accusa di avergli fatto balenare immagini poco tollerabili: tipo Monti in pantaloni di pelle, versione re lucertola.

Ma io ci penso sul serio, anche a questi fili della vita. Monti è del 43 come Jim Morrison, ve l'ho già fatto notare. E per tornare a casa nostra, come Lucio Dalla o Lucio Battisti (vi voglio far soffrire, stesso mese di nascita) e molti altri.

Resto oltre confine. Per poche settimane non entra nel gruppo Jimi Hendrix, immersa invece Janis Joplin. Mi fermo qui perché sento le proteste.

Ora, Jim si sarebbe presentato a salvare il Paese con rigore e lacrime? No, gridiamo sdegnati. Janis avrebbe bisticciato sugli esodati?

Due punti fondamentali. Uno, non è che a essere coscritti si sia tutti uguali. Due, ho citato rivoluzionari rock che non ci sono più e qui si inserisce il padre di tutti i quesiti: crescendo, ci si dà tutti una calmata?

Allora, sterzo. Nato nel '43 Mick Jagger, ancora vivo e scalciante.

E comunque se Monti torna, sale o fa quel che i suoi vocaboli ricercati esprimeranno, magari adotterà come inno ufficiale Love me two times dei Doors. In fondo quest'anno c'era un repubblicano (classe  70) che qualche anno fa per la campagna si affidò a We're not gonna take it. Finché i Twisted Sister (Dee Snider, classe 55) gli chiesero di smettere.

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