venerdì 15 marzo 2013

Che gli altri rinuncino

Oggi sarebbe venerdì. Lo scrivo con questo condizionale timido, non perché ho la solita incertezza di data mattutina, ma perché mi vergogno.

Pur avendo le mie idee e deformazioni, ho sempre amato la Quaresima, lo sapete. E all'inizio mi metto a studiare a cosa posso rinunciare. Tanto più il venerdì, che è giorno di magro e - sarebbe meraviglioso - dovrebbe indurre al digiuno. Oggi siamo moderni, nel bene e nel male, e quindi potremmo digiunare da qualsiasi cosa.

Perché stare senza cibo - mi spiegano e accetto frettolosamente - non si può, visto che devi lavorare. Non so perché, ma ho la sensazione che i miei avi nei campi e nelle fabbriche ci riuscissero benissimo. Allora rinuncia alla tv, mi dicono, e mi illumino, perché non l'accendo mai; già, ma allora che sacrificio è. Stacca la rete. Sì, ma mi serve anche per comunicare con le persone che amo.

Dopo un quarto d'ora, ho mal di testa e tutto mi sembra irrinunciabile. Poi, però, puntiamo gli occhi sul Papa e applaudiamo alle sue rinunce, come se le avessero fatte noi.

Che gli altri rinuncino, io ci devo ancora pensare. E non credo di essere la sola ad applicare questo bizzarro teorema.

Nessun commento:

Posta un commento