A un certo punto la nostra maestra ci portò nel mondo della democrazia. Ci affidò una scelta.
Ringrazio la mia amica che mi ha ricordato ieri come andarono le cose e dopo tanti anni la mia gratitudine va espressa a quell'insegnante che ci trasmise la lezione più bella. In classe con noi doveva entrare un nuovo compagno e lei si batté per averlo; lo fece coinvolgendoci, in un momento in cui non era proprio scontato e difatti le acque a scuola erano agitate.
Questo nostro nuovo amico aveva un handicap, uno di quelli che i soliti deficienti usano ancora oggi per insultare una persona che a loro parere non coglie l'evidenza.
Anche la mia cuginetta aveva quella sofferenza, quindi per me non era una novità apparentemente. Eppure differente era stare in classe tutti i giorni con un bambino come lui, rompeva i nostri collaudati schemi. Felici e ignari, alzammo la mano e riuscimmo ad avere questo nuovo amico in classe.
Sono grata ancora, a questo compagno che ci ha offerto il suo affetto in quegli anni e ancora oggi, per ciò che mi ha insegnato. Ma dopo tanti anni e in un mondo che ancora sfotte chi è visto come diverso, mi spiace di non poter abbracciare riconoscente la mia maestra.
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