giovedì 25 aprile 2013

Ci vuole più tatto

Provo sincera vergogna da rocker fallita, ma me l'ha ispirato un fiore. Il buio copriva tutto, testardo, allora la mano si è allungata per una carezza. La superficie morbida, all'improvviso, ha preso colore: quel rosa tenue si è messo a frugare nel cielo.

È diventato un vizio... E ho sfiorato il foulard, un muro ruvido, una gelida maniglia, vedendo tutto in modo più nitido. Poi ho trovato te e l'emozione ha offuscato la vista, è rimasto solo il tatto.

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