venerdì 31 maggio 2013

Un nostro maggio sotto questo cielo

Sento che era maggio, un mese che sa abbracciare Roma. Una corsa su un'auto follemente riconoscibile. Una cena insaporita dalle risate. Cerco di sfiorare un sogno, ragazzina, e sono con mia mamma e mio fratello.

Lui la tratta da regina, com'è giusto, e la principessa degli stracci se ne rallegra, perché non ha mai sopportato chi non attribuiva le debite attenzioni alla sua rosa.

È maggio, come ora, profumato come una preghiera. Il cielo di Roma si sta addormentando, come adesso. Tu vorresti persino portarci a ballare.

Noi siamo ragazzi che afferrano il mondo tra le dita. La vita, crediamo. Ma lei decide per conto suo, e non vogliamo capirlo.

Siamo ragazzi, alla corte di una regina. Adesso ti direi: andiamo a ballare. E poi il cielo si risveglierà.

Nessun commento:

Posta un commento