mercoledì 12 giugno 2013

Un canto del chi

Chi non c'è, probabilmente non c'è stato mai. E chi ti sorride, può sorriderti ancora.

Non hai bisogno di un mare di abbracci, quando diventano tutti uguali e si fanno concorrenza per un fermo immagine.

Chi cade, può finalmente risalire. E chi sta volando, fa meglio a non guardare giù, come chi pattina sul ghiaccio evocato dai Pink Floyd.

Ognuno danzi ciò che e dove vuole. Ma non trascini sul suo palco gli altri, se tiene a loro. Resti a riscuotere gli applausi, come resterà domani: da solo.

Chi conta le proprie fragilità, perde i numeri della vita. Ma chi non le vede, smarrisce anche se stesso.

Un canto del chi, di ciascuno e nessuno, un canto che insegue la libertà.

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