martedì 30 luglio 2013

Perdono al Papa

Prima di consegnarmi ai sogni, che forse sono rivelazioni da non ricordare razionalmente, chiedo perdono al Papa.

In cerca di luce, ogni sua frase è un dono e mi viene da condividerlo. Poi la vedo girare, interpretare, plasmare. E mi spiace, profondamente, per l'uso che ne facciamo.

Dice cose antiche, di duemila anni e molto di più. Si scrive antiche, il mio cuore legge #eterne. Sono cose preziose, forse da soppesare più dolcemente nel cuore e nella mente. Le dice in modo diverso, ma con il sapore dell'eternità.

Francisco, rugiada mandata per noi piccoli.

#chisonoio per interpretarle? E che importa, quando la strada più grande e certa, indicata dai santi, è la carità?

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