martedì 27 agosto 2013

Il telegiornale e Jersey Shore

Così l'ho fatto. Ritrovata la televisione, in pieno orario di telegiornali dopo un quarto d'ora non ce l'ho fatta più. Diamo la colpa a questo elettrodomestico che mi mette ansia, con un po' di pace quando devo spolverarlo: così capisco perché ce l'ho.

Facce serissime quando parlano di Governo e simili affari, che io dico: o dovremmo metterci a piangere, o a ridere, no? Ma sentite quanti di questi politici stiano parlando dalla loro galassia di assurdità? Poi la cronaca nera, dilagante, con i soliti, e pochi, vocaboli distribuiti all'umanità. Infine, le notizie che ci possono finalmente cambiare la vita: fine del matrimonio Bellucci-Cassel, rinascita di quello Ferguson-principe Andrea.

Quando sono stata raggiunta in tinello (parli da vecchia, mi suggerisce Arguta Paffuta, tinello non lo dice più nessuno), leggo lo stupore: ma guardi il disprezzato Jersey Shore?

Avevo bisogno di cinque minuti di pace e di speranza per il futuro, replico.Guarda, Nicole aspetta un bambino e persino Jenny W o come cavolo si chiama, ha qualcosa di diverso. Un altro mondo è possibile.

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