lunedì 23 settembre 2013

Esmèssu (sms)

Tal chi. Questa volta, devo abbandonare ul pà Carloeu, perché lui avrebbe mai immaginato l'avvento di questa diavoleria. Che può essere anche una benedizione, come scrive nel suo Cirléi Luigi Giavini.

La bellezza del dialetto è (anche) questa. Non è mera nostalgia, non è solo (e importante) salvare termini e concetti del passato; deve immergersi nel futuro e nel presente.

Una parola dialettale che ancora non avevo udito è esmèssu. Sms, in bustocco: meraviglioso. Come la fusione di lingue in quella che respirano e ti tramandano i tuoi avi. Tu ricevi, ma anche dai. Pensate alla nostra festa della Gioeubia, il fantoccio bruciato l'ultimo giovedì di gennaio. Quanti bambini di tutto il mondo vivono quel momento nella loro lingua, ricorda Giavini, ma la parola Gioeubia li unisce tutti.

Perché il dialetto unisce, non divide.

"Chi ama la propria terra, ama il mondo intero"

Listen please


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