domenica 12 gennaio 2014

Le lacrime che non cambio

Nel mio libro sui Secondi ho confessato il mio primo pianto sul lavoro: 24 anni fa.

Una cerimonia in una scuola, un ragazzino in carrozzina che non poteva studiare facilmente e i compagni gli regalano un computer. Torno piangente in redazione.

Per fortuna, sono cambiata. Come in queste ore tra tante, troppe persone che temono di avere perso il posto. Se ne andranno in tantissimi, un numero che cerco di soffocare nella certezza che la matematica sia una palla. Vero. Ma le persone.

Per fortuna, sono cambiata. Gli occhi brillano, ma è il sole. C'è la nebbia? Scusi, ero disattenta.

Se devo cambiare qualcosa comunque, non siano le lacrime.

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