lunedì 31 marzo 2014

Can I sit next to you girl - canzone per la notte

Così il ragazzaccio scozzese e i suoi pari fino a un continente lontano vedono una ragazza. Una giovane, per la prima volta, fuori dall'Odeon un sabato sera.

Un sorriso, una sistematina anche all'intruso (per lui) che arriva. E l'arma finale diventa la frase più metallara e tosta del mondo: posso sedermi vicino a te, ragazza?

Can I sit next to you girl, AcDc, canzone per la notte

e auguri ad Angus Young

Notte con le odi di marzo

Poi chiudi un mese, un mese qualsiasi e ti sorprendi a vederne le collezioni ricchissime. Potrebbe contenere un anno e molto di più.

Ti guardi attorno, ti guardi dentro e ti chiedi come tu possa aver visto tanto fango e tanta luce. Il fondo delle invidie e della cattiverie, il cielo che si riempiva di raggi per te.

Marzo, un mese qualsiasi, che pur ha un giorno prezioso per te. Una realtà che non esiste, un'astrazione umana. Ma dentro di te concepisci uno strano senso di gratitudine anche per un mese qualsiasi, dove l'umanità si è mostrata senza veli e quando li ha messi, è apparsa pure più brutta.

Ma dove gli angeli e le tante persone che non si prestano a schemi e giochini, sono più forti e potenti. Come una candela è esaltata dal buio.

Notte con le odi di marzo.

Quelli che sempre restano

Mi parli, nonostante ci conoscessimo poco e avrai tante persone alle quali badare, ora più che mai.

Con me una sferzata buona e tanto aiuto, un messaggio scritto per spronarmi. E io lo tenevo sul cuore, ma non ho mai osato.

Da quando te ne sei andato, i messaggi mi stanno arrivando a raffica. Ho dentro di me una gratitudine da bambina, perché mi chiedo: che cosa ho fatto per meritarmi tanto aiuto? Sento una risposta: prendilo, perché tu possa ridistribuirlo.

Hai ragione e mi faccio forza, provo a iniziare ciò che mi suggerivi.

Quando metto a fuoco una parte e mi distraggo, una tua amica ti ricorda con una fotografia. Tu sei sorridente, eppure lo sguardo scivola dalla tua luce alla scritta sulla maglietta: hai cominciato, la finiremo.

Oh sì, tu sei tra quelli che sempre restano, anzi di più.

domenica 30 marzo 2014

Oltre l'esercizio di stile

E a quelli che ogni volta invece di rispondere buongiorno, ti inondano di contabilità varie, rispondi sempre grazie. Ripeti ogni giorno quel buongiorno.

Sarà il più bel muro di umanità e non solo un esercizio di stile.

Grazie.

Meraviglia

Meraviglia è il fiore che ancora riparte da quel punto fatato, e si direbbe lo stesso. I rumori più pacati nella notte, come se avessimo davvero uno strano potere.

Un profumo che si è fatto avanti, più forte; un altro che si scosta e gioca con le memorie.

Un paese illuminato più tenacemente di una sfacciata metropoli e la valle che si tiene stretta la luna.

Meraviglia è stare con gli occhi aperti, o cedere al sonno oppure a una sequenza di follie che facciano scendere palpebre e lacrime di sogno.

Margherita non lo sa - canzone per la notte

Tra le varie fortune, Margherita ne aveva una indubbia: l'ipad non le sibilava "sto arrivando" alla quarta parola.

Ma a parte le fesserie tecnologiche, c'è qualcosa di irresistibile in questa canzone (a proposito, buon compleanno, Dori Ghezzi). Come una storia sussurrata senza mai accelerare, con personaggi che sfilano e persino una luna che si mette a ballare.

Alla fine, il dubbio resta sempre: la vita è tutta qua, o lo dici perché non sei capace di spiccare il volo?

Margherita non lo sa, Dori Ghezzi, canzone per la notte.

Così la sera non vuole arrivare

Così la sera non vuole arrivare. Persa dietro a un pensiero o un profumo. In ritardo, eppure riluttante a correre per non sciupare la bellezza tutta attorno.

Distratta o diversamente concentrata. Si ferma ancora un po' e più bello sarà l'abbraccio.

Le buone maniere dall'Antartide in su

Una delle pagine più dure e commoventi - alchimia che sa sprigionare Apsley Cherry-Garrard - è quella a ridosso del finale della spedizione invernale a caccia di uova di pinguino e di nozioni per la scienza.

Lui affrontò questa sfida durissima all'interno del Peggior viaggio del mondo (la spedizione in cui morirono Scott e quattro suoi uomini) e sopravvisse come l'antico marinaio che ci deve cantare la vita, gli sbagli, il coraggio.

Sta rientrando, faticosamente, con Bowers e Wilson (i due amici che ripartiranno con Scott e non torneranno) e si chiede il segreto della sopravvivenza, del non aver ceduto neanche in condizioni estreme.

Essere rimasti uomini. Sì, la salvezza viene da formule magiche: Non ci dimenticammo mai di dire quei per favore e quei grazie che tanto significano in simili circostanze, e tutti quei piccoli gesti che ancora ti legano alla civiltà rispettabile e che eravamo riusciti a portare avanti.

L'immagine che mi tocca e mi sprona, in Antartide: tre uomini stremati che rientrano alla baracca e conservano le buone maniere, barcollando.

Dall'Antartide in su, grazie.


La città, i paroloni e le dolci azioni

Sono una povera cittadina, che pur si rifiuta di essere chiamata contribuente. A meno che, oltre cercarmi quattrini, siano pazzamente interessati alle mie idee di cittadina qualunque.

Amo la mia città, ma non è un regno dorato. E se lo credo, peggio lo ripeto per convincere gli altri, le infliggo ulteriori ferite.

Di giorno, giro con il mio cane e il sacchetto, ma spesso osservo (e se sono pericoloso raccolgo) più rifiuti degli umani dai vetri alle lattine, dalle cartacce ad altro materiale per cui riconosco anche una certa fantasia ai portatori insani. E i bambini giocano in questo regno di villana trascuratezza.

Vedo angoli meravigliosi e autentici scomparire, sotto un cartellone pubblicitario o una ruspa, e non scorgo ciò che prende il suo posto. E quando passo in bici nella zona industriale, non posso soffocare il dolore dei cartelli di resa.

Vedo il mio stadio languire, come se chi ci giocasse non portasse il nome di Busto. E tanti altri atleti, sport, dare il meglio splendidamente soli.

La sera, quando passo dalla nemica amatissima Legnano alla mia città, trovo il buio pesto, quello che viene dal deserto, dalla malavoglia di vivere e far vivere questo luogo.

Guai anche di altre città certo, ma questa è la mia e la amo.

Sono pessimista e anti bustocca? Ma neanche un po'. Vedo un sacco di stelle e qui fisso la mia speranza. Persone che senza ricevere nulla - né soldi, né lusinghe e pseudoriconoscimenti - ogni giorno si danno da fare per gli altri. Persone che non si montano la testa, né la montano agli altri, ma offrono il loro contributo, in mille modi. Sono le dolci azioni quotidiane, di persone troppo occupate a prendersi cura degli altri per cadere vittima di lustrini e paroloni capaci di annegare la mia città in illusioni e tenerla in un comodo torpore.

sabato 29 marzo 2014

Notte riconoscente

Rinnovare un patto di amicizia antico, mentre il nostro rinnoviamo ogni giorno. Ma non possiamo dimenticare gli altri,

Senza sfarzo, senza sfoggio siamo legati a chi ci ha permesso di arrivare fino a qui. Siamo nel nostro posto, con i nostri piatti preferiti, il vino sul cui nome facciamo sempre confusione, i volti che si colorano di luce.

Sono riconoscente per gli amici, riconosco quanto mi voglio bene. E sono grata per la gioia che mi offri tu, giorno dopo giorno.

In questa notte sempre riconoscente, appuntita di stelle, danziamo.

Bésame mucho - canzone per la notte

La risento cantata su una spiaggia, una chitarra la porta verso le onde. Una richiesta semplice e appassionata, che può rivolgere anche una ragazzina alle sue prime emozioni.

E arrossire, come può, tanto c'è la notte che copre tutto. La notte regina del pudore e dell'incanto si accoda nel cantare...

Bésame mucho, la vorrei sentire da Mina ancora, canzone per la notte.

Salvare un libro, una vita

Si può entrare tremanti e uscire gioiosi da un film. Mi sono intestardirà a voler andare a scoprire Storia di una ladra di libri, pur temendo una vigorosa picondria visto il tema.

Invece, un libro che sorregge e salva una bambina, una piccola che salva libri... Pagine ed esistenze che si intrecciano, tanto che la morte si racconta con una delicatezza diversa, si somiglia dell'orrore e quasi chiede scusa promettendo luce sopra le nuvole.

Chi salva una vita, salva un mondo intero: rammentava questa antica saggezza un altro film.

E la parola, che è vita, rende docile anche il destino.

Grazie

Lello e l'orgoglio di ricominciare

Ripenso talvolta alla Pro Patria, alla mia città di quegli anni. Non so cosa significhi ricostruire dopo una guerra, ma fiuto un fervore, una fame di vita che sbrana ogni esitazione.

E l'orgoglio di girarsi ogni tanto, un secondo, a riprendere fiato e guardare di soppiatto quanto si è fatto. Solo un secondo, poi si spinge di nuovo la palla avanti.

Mi chiedo se oggi esistano ancora campioni come Lello Antoniotti e quei tigrotti: preferisco non darmi risposte. Analoghi interrogativi mi inseguono per la mia città, che io la guardi dallo stadio semivuoto o altri osservatori più preoccupanti.La desolazione mi tenta, fermandomi ai teatri dell'effimero.

Eppure non mi arrendo, come quelle tigri.

RIP Lello.

Il mistero dell'ora legale

Puntuale come un giallo che non ha dissolto ogni tuo dubbio, arriva l'ora legale. E i giorni precedenti, ogni volta, da interminabili anni, sono scossi da un interrogativo.

Questa volta, dormirò un'ora in più o un'ora in meno?

Ribellarsi un po'

Camminare in punta di piedi, annusare un sentiero isolato, scollegare tutto ciò che non sono io, che non sei tu.

Non si può essere tutto per tutti, né gettarsi nel nulla. Si vive così, con no gentili.

Ribellarsi, un po'.

venerdì 28 marzo 2014

Così seri

 A volte così seri siamo, parliamo, ci agitiamo. Che mi viene da ridere.

Tutti cuori viaggianti - canzone per la notte

Spalancati e rinsecchiti, giovani nubi senza un cielo dover andare e uccelli impertinenti. Ed è lodevole voltarsi senza farsi pregare, ma se non ci riesci chi ti può accusare.

Questa notte, ogni notte è da ricordare. Beato chi sta iniziando qualcosa, chi trattiene il fiato per lasciarla passare non è però da escludere.

Perché sono tutti cuori viaggianti, in cerca di sogni veloci o da tenere stretti, di musica o cose fatte per provare.

Tutti cuori viaggianti, Ron e Lucio Dalla, canzone per la notte.

Poi esci dalla chiesa

Ti vedo momento dopo momento, sfogliando le fotografie. Lei radiosa, e tu la guardi. Poi indossi un'aria rassegnata, perché quella cerimonia non finisce più.

Tua sorella fotografa tutto ciò che comunichi, anche la fiamma negli occhi quando fingi di non poterne più. Devi fare il birbante, è il tuo fascino. Ma poi torni a guardare mamma e ti sciogli, torni serio. Dentro, un orologio nascosto conta i minuti. Anche le firme, gli ultimi istanti dopo la cerimonia.

Poi esci dalla chiesa, con lei a braccetto, e ti fai immortalare con quel gesto splendido: le mani che avanzano e gridano "Finalmente". Lo sguardo si spalanca e persino lei deve un po' ridere.

Un album atipico, il tuo, ma così vero. E secondo me, papà, tu 47 anni dopo in cielo lo stai ancora sfogliando e ridendo con gli altri.


Il saggio e non ci penso più

Lo incontro sulla mia strada o al parco, con gli occhi buoni come il cielo. L'ultima volta mi ha spiegato: da quando sono in pensione, do del tu a tutti.

Con le sue lunghe passeggiate a fianco dell'amico, con gli occhi buoni come il cielo pure lui, ha accumulato tanta saggezza. E io divento timida, nel chiederne frammenti per crescere un po'.

L'ultima volta gli ho confidato una beata corbelleria che ho combinato, distrazione record in questi 22 (va be', Arguta Paffuta, stavo guardando con un occhio solo) di vita.

- perdo la testa, la mia sentenza.

Lui, pacifico: no, l'avevi in altre cose.

La primavera ascolta e annuisce, non ci penso più.

Gemme nascoste

Devo arrampicarmi su una scala per abbassare lo sguardo su un albero infinito: le gemme più belle, tenute nascoste sui rami a metà strada, quelli che pochi intercettano.

Guardo giù e dovrei sentirmi quasi creatrice per l'inedita sensazione. Invece, sono creatura, e minuscola più che mai, mentre esploro con gli occhi e molto di più quelle tracce di vita nascente.

Il grande salto

Come può un esploratore dei continenti congedarsi da quello delle anime? Eppure si possono scambiare dei ruoli.

Mentre il capitano Scott vive le sue ultime ore su questo pianeta, 102 anni fa, rileggo il messaggio lasciato al suo grande amico Barrie.

Stiamo per compiere il grande salto in un luogo desolato. Così inizia la sua lettera al papà di Peter Pan e al padrino di suo figlio. Il successo sfiorato. La più grande marcia mai fatta, il coraggio che si declina nella lista implacabile di problemi: piedi congelati, niente combustibile, lontani dal deposito.

Eppure... Nelle lettere e nelle vite di questi uomini che lottano in Antartide, quanti eppure troverete. Troverete persino la forza di intonare canzoni e liete conversazioni,

In questo contesto, appare dolcissimo l'unico dolore di Scott. Non la fine in sé - confessa a Barrie -
ma il "dover rinunciare ai tanti semplici piaceri che durante queste lunghe marce mi ripromettevo".

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Our house - canzone per il giorno

Due gatti nel cortile e i fiori nel vaso. Che sia acceso o no il fuoco, starei ore a sentirti. Ma anche se non hai tempo, riposa la tua mente gentile qui vicino a me. Cinque minuti e un'eternità, se bene li accarezziamo.

C'è la luce del sole, che asciuga le durezze di un tempo. La nostra esistenza, scorre nella nostra casa. E quando usciamo, portiamo un po' di quel calore. Ogni angolo del mondo lo diventa forse - casa - se posso ascoltare te.

Our house, Crosby, Stills,Nash and Young, canzone per il giorno

Grazie alla mia roccia.



Il tuo silenzio

Il tuo silenzio, invocato, ricercato, implorato dopo ore di gioco sfrenato, non è come quello della natura.

Pace, desideri da cullare, riposo meritato.

Il tuo silenzio, cucciola, mi fa paura. Che cosa stai distruggendo in sordina?

giovedì 27 marzo 2014

Al centro dell'attenzione, al centro della vita

Non voglio stare al centro dell'attenzione, ma al centro portare Te. Perché che importa fare uno show in chi impressioni il pubblico, se deludi il regista, l'autore.

Al centro dell'attenzione lascio chi si deve dichiarare vivo. Io al centro della vita voglio stare, quindi tutto voglio offrire a te.

Hold me - canzone per la notte

Dietro l'angolo se hai bisogno di me. Cinica e dolce, riesce a essere Christine McVie. Lasciar scivolare la mano nel guanto, ma proteggere il cuore non si può.

Abbracciami, ripete, stringimi e sullo sfondo si perde. Poche parole romantiche, tutte così vere. E fermi ad aspettare, senza ricevere danni e ferite.

Hold me, Fleetwood Mac, canzone per la notte.

Donne toste, donne gentili

Quanto si impara, si riceve dalle donne. Sono grata a Raffaele per aver scelto un drappello così saggio e sincero all'ombra dell'Expovillage.

Donne toste, perché gentili. O gentili, perché toste. Non so delineare il confine. So che ciascuno dei racconti, delle esperienze, delle vite di Alice, Anna, Laura, Luisa continuano a viaggiare con me,

Chi dice di no, chi non ci riesce, chi non lo vuole. Chi cucina, chi prenota un aereo, chi vive. Tutte governano, tutte viviamo e siamo felici così.

Quando si incrociano gli amici

Gli incroci delle persone, come visualizzo dalle lievi pagine di un amico. È ancora più piacevole contribuirvi, con un gesto, un numero, un bicchiere.

Ti squilla il cellulare, è la gioia di un amico che ha conosciuto un giovane tosto. Anche il ragazzo, sai che è felice dell'incontro.

Splendidi gli incroci - tessitore impegnato o inconsapevole - quando gli amici si uniscono per fare e volere bene, non spettegolare e distruggere. L'aria si riempie di positività e tu contempli gli incroci come colorate bolle di sapone che non scoppiano, ma si rigenerano.

Un giorno così

Un giorno così, in cui sole e nuvole non sanno, non vogliono fare il primo passo. Un giorno lieve, per accompagnare un angelo come se fosse tornato un istante a prendere le sue cose.

Un giorno pesante, perché un artista, un uomo prima di tutto, sembra allontanarsi. Lo spettacolo si ferma, non i pensieri che corrono dolorosamente veloci.

Poi senti una nota, rileggi un passaggio, percepisci l'affetto e questa meravigliosa eredità.

Lo show riprenderà e tu ancora ci sarai, attento.

Ma oggi è un giorno così, perdonaci.

Il quartiere dei papà

I papà si mettono in marcia e lo fanno sempre per qualcosa. Per una causa nobile, per un sorriso dei loro bimbi, perché bisogna pur ricordare cosa sia una famiglia, e non con i numeri appiccicati alla parola genitore.

Meglio piazzarli su una maglietta e correre quanto si può e si vuole. Il mio ex quartiere - se un quartiere può diventare ex - è speciale, perché mette in marcia i papà, fotografa con una manifestazione la vita in fondo.

Sant'Edoardo, il 30 marzo un'automobilista non si infastidirà per qualche deviazione. Penserà: bravo quartiere, fiero dei suoi padri, che una volta all'anno dà loro l'applauso troppo spesso da noi negato.

mercoledì 26 marzo 2014

La pioggia ti ripaga

La pioggia ti ripaga, di un'attesa, di un rossore che non dovevi permetterti. Cancella una risata di troppo, forse una ruga, a stento un pensiero.

La notte danza per non lasciarti cadere in incubi vuoti, di giorno cerca di destarti alla vita. E se ti stanchi di lei, cede e se ne va. Ma la pioggia ti ripaga e la invocherai, anche solo perché hai finito le canzoni.

Notte con i poveri

Mentre si smorzano i nostri discorsi del giorno, si affaccia la tv con il suo sguardo tra i poveri. Ci toglie le ultime parole. I sacchi con il pane e le poche altre certezze che mancano, che vanno chieste agli altri.

Il vento  corre incerto e ci guardiamo con il medesimo pensiero: questa notte qualcuno dorme alla stazione? O in un'altra postazione di fortuna? C'è un cielo che si piegherà a proteggere quello che non vediamo?

Così vicini, così invisibili.

Notte con i poveri, che sono i nostri poveri,  che siamo noi.

Mi piaci - canzone per la notte

Ah sì, il resto non conta niente. Che siamo così differenti, lo siamo da una vita. Che il mondo è regno delle pettegole e che nel ristorante urlano troppo.

Ci ascoltiamo ugualmente, scegliamo gli stessi menù, ma è l'unico terreno in cui ci incontriamo. Perché dobbiamo essere diversi, per contestarci e ridere, ridere fino a notte.

Tirami fuori mille motivi per cui non c'entriamo niente.

Però mi piaci.

Mi piaci, Alex Britti, canzone per la notte.

Dipendesse da me

Dipendesse da me, i bambini del mondo mangerebbero a sufficienza, anzi troppo. E ogni arma sarebbe silenziosa.

Quel parco intonso. L'auto in un angolo a riposare, mentre noi tutti viviamo.

Sentieri dove non si tocca un fiore, e frutti che non vengono buttati.

Dipendesse da me. Dipende da me.

Il tempo è dei filosofi - canzone per il giorno

Tutti quegli indizi che lascia il tempo, davvero tolgono il sonno o si insinuano nei sogni. Il tempo è dei filosofi, avranno ragione i ribelli, perché i filosofi hanno in mano ciò che non esiste e nei loro sorrisi mai sgargianti ne leggi la consapevolezza.

Il tempo avrà i suoi trucchi, noi ne ruberemo qualcuno? Intanto fa correre avanti le persone e ti sembrano sempre le più speciali. Di sicuro no, non si accontenta.

Fabrizio, è bello sentire che sorridi.

Il tempo è dei filosofi, Fabrizio Canciani e Stefano Covri, canzone per il giorno


Gli angeli e il fracasso

Amica, credo che gli angeli non se ne siano andati. E se abbassassimo il volume del fracasso tutto attorno, li sentiremmo dolcemente.

Ridere e fare del bene

L'unica reazione che io apprezzi, mettiamola così. Perché recitare sul serio è essere se stessi, fare del bene la scintilla che ti permette di accendere un fuoco sincero.

Sono fiera del mio amico Luca, di suo fratello Marco, di ogni attore e tassello della compagnia dei Reattori. Settimana scorsa hanno fatto furore, adesso (venerdì e sabato al Fratello Sole di Busto Arsizio) vogliono rincarare la benevola dose. Prima per l'Aias di via Alba, poi per la casa famiglia di via Palestro con Lions e Remax.

Tutto il bene che ti voglio. Medito sul titolo e su come si possa volere, fare il bene sorridendo. Dietro il sorriso, tanti sacrifici che loro non ti diranno mai. Perché il bene è più forte di tutto.

Non è il caso di aiutarli?

martedì 25 marzo 2014

If you could protect me Scottish dream

If you could protect me. Your waves, your Wind so Wise to choose if it is soft or Wild.

If you could lend me a seagull or a dream. If you could taste any whisky o freedom: the same thing, I guess.

If you could paint a dream, it would be my Scottish dream. It's night and I can't find you. But Tell me you'll find me.

Notte di un giorno importante

Ci sono giorni che ne contengono mille altri. Giorni da sfogliare fino a rimanere senza fiato oppure trovare un respiro che non si può definire.

Fatti differenti e ininfluenti, se vuoi proprio abbandonarli a una lettura superficiale. Ma tu sai che non è così. Ciascuno ti ha offerto un insegnamento. Chi andandosene (per finta), chi arrivando, chi cambiando vita, chi continuando la sua.

Detto in dolce stil novo, ne ho piene le palle di chi vuole massacrare gli altri. Vivi, cavoluccio.

Intanto, ci provo io.

Notte, di un giorno importante.

Fabrizio e il coraggio

Tu mi dici: credici. E io non l'ho fatto, non l'ho fatto ancora.

Adesso, non ne ho nemmeno voglia, perché penso solo che un'anima coraggiosa e creativa come la tua se n'è andata. Ripenso agli incontri, alle tue pagine sincere, a quella volta che mi hai permesso con Daniela di parlare dei Secondi a Milano, durante la vostra intensa iniziativa.

Senza ombre, è la vita quando la si affronta con la tua forza. E in un'orasenzombra sei tu.

Riposa in pace, Fabrizio Canciani. E se ci crederò, sarà anche grazie a te.



Tv come se sparassero

- hai sentito che ora si esce dall'euro?

In questi momenti, anche se sono stanca, sparerei alla tv.

Se avessi una pistola.

Se sapessi sparare.

Se non fossi pacifica

Se avessi una tv.

Hungry like the Wolf - canzone per il giorno

Riascoltando senza l'allergia da rocker, vedo una notte e una caccia buone. Quelle parole, oggi, mettono quasi paura in un mondo che si è nutrito di storie tenebrose e tv.

Invece, affamato come il lupo, pronto a scovarti e a porgerti un fiore mascherato. E affamati come un lupo, per iniziare ogni giorno, spuntati dalla terra e capaci di ritrovare ali.

Hungry like the Wolf, Duran Duran, canzone per il giorno.

lunedì 24 marzo 2014

Notte nascosta come una stella

Sbuffo e vedo una nuvola, che forse ho creato io. Il fiato freddo contro il cielo, che subito ne ha creato un vestito.

Ma dietro c'è come una puntura di luce e devo sostare a volerle bene: non riesco a non cercarti, stella nascosta dietro la nube. Anzi, mi nasconderò con te.

Notte, nascosta come una stella.

Dirty Livin' - canzone per la notte

Nell'album che doveva far ballare il mondo con "I Was Made for lovin' you", ciascuno dei Kiss diede forse il meglio. Inconsapevole del fatto che sarebbe passato inosservato, che sarebbe stato oscurato.

Peter Criss sparò Dirty livin', rafforzando crudelmente il concetto di Hard Times by Ace Frehley.

In fondo, è proprio così, sulle strade e fuori: non riesco ad avere abbastanza di ciò di cui ho bisogno, la gente attorno a me mi lascia sanguinare. Sporca vita.. Non posso attendere oltre per liberarmi.

Basta...porto via la mia furia dalla folla.
Dirty livin', ahh, dirty livin'
I can't wait any longer to set myself free, ahh
I can't wait any longer to set myself free, ahh
Dirty livin', Kiss, canzone per la notte.

L'inferno dei filosofi

Ti dirò, finirò nell'inferno dei filosofi ad affermare questo. E dev'essere il più infernale di tutti.

Ma se un filosofo deve ascoltarsi e obbligare gli altri ad ascoltarlo per scorci di tempo interminabili, e fare di tutto per mostrare ciò che crede di sapere, finirà nell'inferno dei filosofi costretto ad ascoltare tutti gli altri.

Perché non penso ci sia tradimento peggiore di ciò che ha trasmesso anche la sola parola filosofia.

Quel fiore di vita

Quel fiore dirompente, giocherellone tra bianco e rosa, che se ne frega del freddo improvviso, che si fa beffe anche del vento accogliendolo per danzare.

Si arrampica, si racconta storie di ogni genere con la stessa passione, contempla l'inquieto passaggio e vorrebbe offrire conforto.

Quel fiore di vita, che ho fotografato divisa tra ammirazione e pudore, nasce e fiorisce al cimitero e io sono grata a chi concepisce questi doni, Vita sempre e comunque.

Waiting for the worms - canzone per il giorno

Ok, il titolo non è il massimo per iniziare una giornata, ma queste note mi inseguono stamattina. Mi ispirano anche più tristi considerazioni.

Che quei vermi sempre strisciano e cercano chi viene etichettato come il più debole, eppure esiste qualcosa di peggiore. Che chi pensava di essere supercivile, ne diventa complice, con astrusi ragionamenti o sfacciata facilità.

C'è sempre qualcuno di più fragile da schiacciare, e qualcuno di più potente che lo farà con te.

Cambio canzone, perché Mr. Waters per me ha perso da un pezzo il suo fascino musical-civile. Solo lui, per il resto Pink Floyd forever.

Ultime note di

Waiting for the worms, Pink Floyd, canzone per il giorno.

Primi libri

Primi libri, che accarezzi dopo un tweet di nostalgia. Libri lontani, perché li hai scoperti da bambina, eppure sempre sono rimasti con te.

Se li hai ripresi in mano, sei tornata indietro e nello stesso tempo ti hanno sospinta avanti, ancora.

Primi libri, che non sono cambiati. Tu moltissimo, ti dici, viaggiando tra quelle pagine. Ma è così?

domenica 23 marzo 2014

Notte senza troppo

Il troppo resta fuori dalla porta, appiccicato al giorno. Tutto acquista una misura e una dolcezza, quando la notte avanza.

Notte senza troppi scarabocchi, un foglio lindo e profumato. Notte senza parole in eccesso, un silenzio dove cadono come gocce i tuoi discorsi morbidi. Notte senza troppi passi: è bello riposare sotto il tuo cielo.

Notte senza troppo.

Più festa che mai

Penso che una partita non possa essere più festa. E mi sbaglio. Ho sognato promozioni svuotate dall'avidità e dall'indifferenza; altre ne ho vissute, e in qualche modo hanno cercato di portarmi via quel sapore.

Oggi indosso l'abito della festa e non dipende dal risultato, né dall'avversario della Pro Patria.

Danielino, i suoi amici, la partita che prende per forza una piega giusta. Una sola squadra per un'amicizia più grande, come quella che lui ci ha insegnato.

Pro, è più festa che mai e applaudo i miei campioni.


http://www.propatriaclubs.com/2014/03/domenica-undici-piu-undici-fara-piudi21.html

Aiutare, non svuotarsi

Quando qualcuno ti parla, ti parla, ma non ti ascolterà mai, resta il tempo di aiutarlo. Non di svuotarti.

Me l'ha suggerito Arguta Paffuta e quando seguo almeno questo suo consiglio, trovo un mondo disposto a sentire. Non gli rubo niente, anzi spesso mi fermo per prima. Tutto sembra scorrere via, ma a ogni parola do peso. E ogni sillaba mia che viene raccolta, è un dono immeritato.

Ma non resto più del tempo necessario con chi non ascolta. Quello di aiutarlo, non di svuotarmi.

For those about to rock, we salute you - canzone per la notte

C'è sempre qualcosa di ultimativo nel rock, qualcosa che ti fa gridare più forte come se l'urlo fosse destinato a echeggiare per sempre.

E c'è sempre un omaggio, un dire grazie magari strillato controvoglia, perché ci sentiamo immensi come l'universo.

Ma noi che con orgoglio possiamo andarcene, noi che stiamo per fare il rock in mille modi diverso, vi salutiamo. Auguriamo una dolce notte a tutti. A chi prende, a chi offre, a chi non si muove, impietrito dai dubbi.

Ehi, noi che stiamo per fare rock, vi auguriamo buona notte.

For those about to rock, we salute you, AcDc, canzone per la notte.

Asnén

Asnén, la prima mala parola mi frega già un po'. Asnén, così adorabile l'asinello, per niente sciocco se non perché ama.

Chi ama è sciocco? Ma ci hanno insegnato così e questa parola esce automatica.

Asnén, magari esserlo. Fingere di non capire, perché si ama.

La mia mascotte contro il vento (e il Merlino)

Quando sei nell'intervallo di una partita, a scaldarsi invano e chiacchierare, passa lui. Il Teo, la nostra mascotte.

E non importa il freddo che lo tempesta, lui cammina con la sua maschera da tigre e con pazienza ammirevole continua a salutare. La mia mascotte contro il vento, un ragazzo fedele al suo dovere. E noi tifosi della Pro Patria a salutarlo, mai abbastanza.

Così agito la mano, ma il saluto non arriva controvento. La mia mascotte tostissima, quasi contro il Merlino. Colui che non sopporta un gesto antisportivo e insegue l'insolente protagonista a investirlo di male, anzi dolcissime parole.

Il più bel calcio d'inizio

Sei tu che hai acceso la luce, Giuseppe? Forse ti hanno aiutato i sorrisi oggi allo stadio, ammettilo.

Oggi mi sembra di non averne mai visti di così intensi, roba da placare il gelo. Danielino che tira il calcio d'inizio, i suoi amici luminosi con la maglia biancoblù.

Ci sgoliamo come si può sotto il vento, mentre infuriano freddo e partita, ma io sono troppo spesso distratta. Dalla gioia di ragazzi che gridano, si abbracciano ai loro cari, mangiano un panino. Non c'è confine tra le famiglie, né tra noi.

Non ci sono differenze, la differenza la facciamo noi.

Grazie Danielino e tutti coloro che mi hanno permesso di assistere al calcio d'inizio più bello. Grazie, Pro Patria.

Wild is the wind - canzone per il giorno

Rubo lo spunto meteorologico, per una riflessione più filosofica. Tranquilli, l'ho detto per allontanare Arguta Paffuta.

Ma questo vento mi riporta sempre la canzone dei Bon Jovi e mi porta lontano sì. Chissà perché le canzoni di triste amore del buon Jon non mi convincono mai del finale negativo. Insomma, c'è questo vento terribile che separa due cuori. C'è lui che si autoconsola, pensando di non poter realizzare i suoi sogni: forse un uomo migliore ti renderà felice. Un sacco di luoghi comuni, sussurra Arguta che si è riaffacciata.

Be', sarà colpa di quel sorriso che non si placa e che si riversa anche nelle canzoni tristi. Ma io credo che questo vento selvaggio alla fine riesca a riannodare i legami.

Wild is the wind, Bon Jovi, canzone per il giorno.

sabato 22 marzo 2014

Notte con piove che Dio la manda

Piove che Dio la manda. Socchiudo gli occhi a questo detto, diretto e antico. Noi qui a prendercela e ad aggrapparci al bollettino che preveda tutto.

Ma questa pioggia respiro attraverso una pelle più profonda, più nascosta. Io so che è un detto antico, eppure non potrebbe essere eterno.

Notte e piove che Dio la manda e io Lo ringrazio.

Così sei felice

Sono felice, non puoi urlarlo. Perché alla fine è come se tu lo fossi per gli altri, per recitare.

Sono felice, te lo sussurri, con un sorriso o una lacrima. Scappi via e trovi un rifugio tenero, per accarezzare questa sensazione.

Non importa cosa hai, ma ciò che ti sta aprendo al mondo.

Così sei felice. E forse è già troppo pensarlo.

Forse ci potrei camminare

Folle, non blasfema. Il lago tirato a lucido, perfettamente come ogni angolo qui, forse con l'aiuto di una incerta nebbia e di un sole anche più pigro.

E io, felice, potrei persino assopirmi. Poi, un sogno mi prenderebbe per mano e potrei camminare, su quella superficie quieta come un bacio di tenerezza.

venerdì 21 marzo 2014

Le chiavi della consolazione

Con solenne dichiarazione di sincerità, ringrazio una persona che se mi legge sobbalzerà. Per ogni comportamento, si cerca uno specchio, che ce ne accorgiamo o no.

Io ho questo imbarazzante problema con le chiavi e solo lui mi capisce, tanto che in queste ore l'ho anche ringraziato a voce. Memore di sue analoghe vicissitudini.

Mettile sempre nello stesso posto. Bla bla, lo so. Ma a volte mi scivolano fuori e allora vengo colta da quel famoso dubbio: quasi quasi le metto in un posto più sicuro. Solo che passeranno minuti, se non ore, per individuare il luogo capace di diventare un riferimento sicuro.

Lui mi capisce. Così una sera lo raggiungo e gli spiego: ci ho messo cinque minuti a trovare le chiavi, tu mi capisci. Risposta serena e paziente. Al che rincaro la dose con un racconto: questa mattina sono stata punita, perché ho ringhiato contro i genitori che vengono a ritirare i preziosi figli quasi maggiorenni fin sotto al garage e così tre secondi dopo non mi ricordavo dove avevo messo  la tessera di ingresso.

Annuisce, con la stessa pazienza. E io mi allontano, finché non ti sento dire sottovoce: cavolo, dove avrò messo la tesserina?

Grazie, grazie, grazie, perché mi capisci.

Perché proprio a me, perché proprio a lui

Passeggiando come non ci fosse un domani. La cucciola si ferma e un uomo con la tuta blu si gira, raccogliendo fogli.

- signora, mi hanno rubato lo stipendio.

Io diffidente, finché capisco che non vuole che sfogarsi. Stanco, furibondo se ne avesse la forza, per un disguido burocratico che hanno dirottato i suoi soldi su un altro.

Non riesco più a passeggiare e sospiro: perché proprio a me? Ora ci penserò tutto il giorno.

Finché avverto una vocina: perché proprio a lui? Ci penserà anche ogni notte.

All apologies - canzone per la notte

Tutto il contrario di Bon Jovi, ma davvero?

Niente e tutto, camminano insieme e si sostengono, come possono.

Comunque tutte scuse. E soltanto nel sole mi sento un'unica cosa. Perché a volte è proprio così: si vorrebbe quella sensazione, essere divertiti facilmente e non cogliere mai inutili ombre.

Che cos'altro dovremmo dire?

All apologies, Nirvana, canzone per la notte.

Notte con la pioggia ritrovata

Sul balcone penso che la freschezza conquistata sia la voce amica al telefono; no, è la pioggia, la pioggia ritrovata.

Lieve e monella, ti tira i capelli e se ne va. Come quando le stelle ti provocano e poi fuggono tra le nuvole. Ma non è ancora più deliziosa, questa ricerca reciproca?

Notte, con la pioggia ritrovata.

Le parole che non fanno male

Cultura è anche questo. Vivere le male parole che male non fanno. Ci vuole l'ironia del maestro, serve accostarsi alla nostra lingua e capire come risalire ai termini e alle radici. Spesso, non ce la faremo, ma resta quella parola che male non fa, anzi smussa tentazioni di guerra.

Che strana la vita, pure linguistica, ricorda il maestro. È riuscito a raccogliere più di 100 termini birbanti. Ma teneri, pochissimi. Perché noi bustocchi siamo presi dal lavoro, dalle mille cose da fare, e siamo meno inclini alle smancerie.

Eppure sappiamo volerci bene.

Io oggi ripasso la P.

Grazie, Ginetto Grilli. Grazie, Famiglia Bustocca.

Solo liberi - just freedom

Noi corriamo con calma e gridiamo sussurri nell'ultima esplosione del sole. Le nostre contraddizioni splendono meglio, splendono libere.

Solo liberi siamo, quando possiamo ignorare tutto e riceviamo il meraviglioso significato di qualcosa.

La libertà di un dito, di una mente, una croce, un paese.


We calmly run and shout whispers in the sun's latest burst. Our contradictions shine better, they shine free.

Just freedom, when you can ignore everything and yet you get a wonderful meaning for something.

Freedom of a finger, a mind, a cross, a country.

giovedì 20 marzo 2014

Che cosa mi ero messa in testa

Una fotografia a lungo resistente si era poi ritirata. Una bambina con la fossetta, con i sogni ancora incerti posati sul Ticino.

E quel cappello in testa, chi mi regalò quel cappello? Parole stampate, frammenti di titoli gridati su una pagina che diventa copricapo.

Poi vi lamentate: ma chi mi ha messo in testa tanti anni fa di diventare giornalista?

Notte con luce contagiosa

Questo cassetto è dedicato a una persona che mi ha reso felice. E non solo me. Eravamo già in un contesto carico di amicizia e gioia.

Ma lui mi ha portato una luce speciale. Me ne ha parlato, me l'ha trasmessa. La sua carica era così positiva, il suo stupore così sincero di fronte alle svolte della vita e alle sue chiamate... Io l'ho avvertita dentro di me, fortissima. Una luce così contagiosa, che sarei ripartita andando per le strade e portandola anche se in apparenza non mi apparteneva.

Che incontro, nella giornata della felicità. Che continua e continua.

A partire da una notte con la luce contagiosa.

While my guitar gently weeps - canzone per la notte

Una canzone così perfetta da doverla rifare, affidare, riscoprire.

Può accadere di tutto, quando la mia chitarra piange dolcemente. Il tuo amore può essere immerso nel sonno o il pavimento va pulito. Poesia e realismo, sentimento e fredda constatazione.

Eppure da ogni errore dovremmo imparare, anzi certamente. Dalle ali guardare le commedie messe in scena agli altri, e seduto a far niente. Tutto sembra ruotare attorno a quel pianto gentile.

While my guitar gently weeps, Beatles ma soprattutto George Harrison e chi ci ha creduto, canzone per la notte.

L'oro dura un attimo

Il sole si abbassa a fare dispetti ai fiori impetuosamente gialli sulla collina. Da questo scontro nasce un'onda d'oro.

Oro più prezioso di quello umano, perché dura un attimo. E quindi per sempre.

Mi è scappato un sorriso

Mi è scappato un sorriso, a un tuo gesto buffo. Alla gentilezza di un compagno di passeggiata. Al trillo di un bimbo, più forte del cellulare.

Piccoli tentativi di solletico e uno, due, cento sorrisi possono fuggire; li contemplo allontanarsi, sperando che incontrino altri volti pronti ad accoglierli.

Just be happy. Every day

Felicità è trovarsi (con il maestro e la nostra lingua)

Non poteva che essere il giorno della felicità, quello in cui hai un appuntamento con il maestro. Che ti piglia a male parole, ma per scherzo: Ginetto Grilli non lo farebbe mai con nessuno.

Questa sera alle 21 si aprono le porte dell'Aula Magna del liceo Classico per il maestro e per tutti coloro che vogliono essere felici. Perché felicità è scoprire, conoscere meglio una lingua (sono troppo felice per chiamarlo dialetto) che non è perduta, ma si può rintracciare in fili invisibili sotto pelle.  Quella che stenti a parlare a volte, per timore di guastarne la poesia.

Sono felice anche della Famiglia Bustocca che chiama la città lì e dello spirito gioiosamente battagliero del Regiù Chiara Massazza.

Felicità è anche gratitudine.

Tutti dal maestro stasera. E chi non viene, è un lifrocu (justjoking).


http://lafamigliabustocca.org/2014/03/ginetto-grilli-variazione/


Domani smetto - canzone per il giorno

Sai che meraviglia cambiare il detto di Rossella O'Hara e affibbiare al domani un'azione, non un fatalismo?

Essere irriverenti, senza cattiveria, far scorrere l'intero film dei divieti, a partire da quelli che ti imponi da solo...

Domani smetto di farmi del male o di farvi piacere, come se fossero un'unica azione,

Mi spiace per ora non credo sia un mondo perfetto

Domani smetto, Articolo 31, canzone per ogni giorno.

Rock day

Ho sognato un prolungato concerto degli AcDc. Solo che alla fine ho capito che non si trattava di un sogno, bensì della sveglia.

Questo è il destino dei rocker, ho sospirato cercando di recuperare il tempo perduto, con Arguta Paffuta.

Da domani metto Brahms, così lo sento subito. L'abitudine non sveglia mai.

Have a rock day

mercoledì 19 marzo 2014

Notte con il buio di una volta

Non ci sono più i fiori di una volta, anzi il buio. Vedi che non si ritraggono, perché la lampada vuole fare il verso al sole.

E io li ammiro, questi fiori senza remore, né stanchezza, ma rivorrei almeno una cosa.

Il buio, il buio di una volta, quello che ripara i sogni e li esalta, libera la mente e l'aria. Quello che prepara la vera luce.

Notte, sognando il buio di una volta.

A little party never killed nobody - canzone per la notte

Tutti i diamanti del mondo non contano nulla, se non sono la tua ragazza. La festa di Fergie, in vigoroso bianco e nero, scarica pensieri e trucchi per attirare la scena.

Ci sono momenti in cui bisogna fare così, ballare, ballare, perché sembra che è tutto ciò che abbiamo ottenuto proprio ora.

Un po' di divertimento non ha mai ucciso nessuno. E ci sono notti in cui bisogna danzare, danzare fino allo sfinimento. Lo si può fare anche immobili, perché la mente balla più veloce di tutto e tutti.

A little party never killed nobody, Fergie, canzone per la notte.

Proprio gli amici



Just friends, quelli che a volte ti aspettano, altre devi aspettare, quasi incastrare, perché hanno esistenze complicate. Ma ce la facciamo e il nostro mondo si svolge con naturalezza. Io ammiro le loro idee, la capacità di riflettere in positivo, l'assenza di gossip e malignità.

Solo, proprio.

Nel bicchiere esplodono le risate, che pur restano garbate e sotto voce.

Solo gli amici ti sanno far sentire sempre a casa. E quando a casa arrivi, senti che quella luce si moltiplica. Com'è andata?

E tu rispondi: ho incontrato gli amici e il mondo, sai come è bello il mondo?

Non c'è nessuno

Tutto il mondo attorno, e non c'è nessuno. Sorridiamo, ascoltiamo, chiacchieriamo sulla punta dei colori.

Ma è tempo o ciò che gli assomiglia, solo nostro. Ci siamo noi soltanto ed è l'ora, o il giorno che nessuno ci leva o scalfisce. Qui ad accarezzare i momenti e condividerli senza perderli.

Aiuti tutti e non c'è nessuno forse, quando sei felice.

Il lago che forse cambia

Quando freno con una scusa: il lago sta cambiando. Vedo una nuova sfumatura, come una pennellata sfuggita a un controllo umano ma sapiente, molto di più. Onde più pazzerelle, o un albero che sembra chinarsi a studiare le primule.

Brrrrr, mi diventi sentimentale, tuona Arguta Paffuta. E io me ne frego, pianto lì la mia stolta coscienza e fotografo per ricordare come cambia. Se cambia.

L'autunno nitido, l'inverno opprimente con le sue lacrime e ora una primavera che forse già deve scappare via.

Non è il mio lago, fedele e testardo, ma un lago che gentilmente mi accompagna in questo percorso di vita. Mi fa anche sbagliare strada, perché voglio vederlo, ancora.

Sono un ribelle mamma - canzone per il giorno

Perché la notte e il giorno si confondono, come i limiti. E giochi a fare il ribelle, giochi proprio seriamente, ma c'è un angolo di obbedienza appeso a una telefonata.

Vedi scorrere il dialogo, quasi più le parole della madre, e lo potrebbe ripetere chiunque nei suoi ricordi.

La giacca di pelle e stirami la maglietta.

Mi serve quella rotta per il concerto.

Ribellione per crescere e respirare, ma intanto ti telefono, intanto tu ci sei. Non stare sveglia

Sono un ribelle mamma, Skiantos, canzone per il giorno.

Figlia d'arte

Lei che è figlia d'arte.

Una frase che rimane in sospeso tra stoffe e colori, quasi mi sfugge, ma la sto solo riponendo. Più tardi, riaffiora timida e mi guarda: parlava proprio a te.

Non sono figlia di un giornalista e in apparenza sono andata così lontano, prima di tornare indietro. Sono figlia di un tessile. Di un meccanotessile, cioè colui che ancora prima tracciava la strada, prima che cantassero i telai, dava loro la voce.

Lei che è figlia d'arte. Chissà perché certi figli d'arte si inquietano. Io darei molto, per sentire ancora questa frase, magari davanti a te che ti stimi tutto.

La vera arte è questa.

Buona festa, papà. Dalla figlia tua d'arte, con poca arte, ma innamorata.

Commuovermi con i Tokio Hotel

Siccome la sfortuna ci vede alla perfezione, sono persuasa che qualcuno mi abbia colta in autostrada mentre strillavo "The dark side of the sun".

C'è di peggio: io, quando ascolto questa canzone dei Tokio Hotel, mi commuovo. Mi carica la canzone, come sa chi frequenta questo blog da un po', ma mi scatena anche una piagnucolosa reazione, rafforzata dal video e da quella conclusione intensa, come se si aprisse sul serio un nuovo inizio.

Canto a squarciagola, tanto chi ci fa caso, tranne il camionista a destra, il signor automobilistaprenotatosullasecondacorsiafinoallafine davanti e una telecamera annoiata di passaggio.

Io mi piglio il diritto di commuovermi fino allo sfinimento, e fino allo sfinimento cantare...

Una nuova era sta iniziando. Con o senza di me che canto i Tokio Hotel.


Music is life

martedì 18 marzo 2014

Se tutto fosse dimenticabile

Frenata e ripresa di chitarra. Qualcosa deve pur evocare, mi dico.

Difatti, qualche anno fa c'era un rumore, doloroso e bastardo, che mi accompagnò. E per qualche strana assonanza che non saprei decifrare a mente fredda, lo accostai a un ritornello degli Scorpions. Che folle quella notte, rammento ancora il pensiero: no, ora non potrò più ascoltare libera "Rock you like a hurricane".

Era un rumore che vagava per conto suo, insistente, scalfendo la notte minuto dopo minuto.

Indimenticabile. Sono trascorsi mesi e anni, ma adesso soltanto mi agguanta questo ricordo.

Ciò che mi sembrava cicatrice eterna, si era smarrito per la via. E io qui a sognare che tutto sia dimenticabile.

Ah, se tutto fosse dimenticabile.

Ma questi che dicono

Signui, mi hanno acceso il televisore. Piantine come plastici, politici che pensavo fossero da un pezzo in pensione (non pagata da noi, mi piace sognare), grandi ragionamenti e piccole fregature.

Ma questi che cosa dicono, mi chiedo. E perché lo dicono, non hanno una casa (magari non pagata da noi, mi piace sognare) dove tornare stasera?

Ma soprattutto, perché vengono invitati (pagati da noi, con il canone) a emettere questi suoni che non ci conducono da alcuna parte?

#buonanotte

Notte con una stella

Stella stellina, la notte si avvicina. Non parliamo a nessuno, che tanto nessuno ascolta.

Hanno disabituato un'anima a parlare, o lei è stata più saggia. Ma la saggezza a volte costa, costa troppo. Per fortuna sulla strada capita di incontrare un raggio che sa sorridere.

E tu le canti: stella stellina, la notte si avvicina, ma è meno fredda con la tua amicizia.

La più chiassosa

Quella che spacciavano per timida, è diventata la più chiassosa. Quella che acconsentiva a ogni mormorio di vento, convinta del suo dovere, si è caricata di luce. Più di ogni altro fiore dai mille colori, lei con il suo candore sa attirare l'attenzione.

La più semplice, la più chiassosa, perché c'è una luce che solo lei può portare.

Quasi quasi - canzone per il giorno

Accostare queste due parole, intingere nella delicatezza la voglia e la possibilità di crescere. In uno spazio irrecintabile, chiudo gli occhi e vedo quell'area che dolcemente si oppone ai paletti.

Quasi quasi, medicina perché fa meno male di quanto ti aspettavi o in una maniera semplicemente diversa. Quasi quasi torno a vivere, quando lo mormori potrebbe essere una formula magica, perché ti vedi improvvisamente più nitido o reale.

Quasi quasi tu ci sei. E io pure. Quasi quasi mi ribello e cedo, ogni giorno.

una nuvola che va 
sembra un quadro da dipingere 
ma che fascino la vita che ha.


Quasi quasi, Umberto Tozzi, canzone per il giorno.

Una ragnatela che fa rumore

Mi sono svegliata al rumore di una ragnatela. Come se l'avessero realizzata in una notte e nella fretta si fossero scordati di mettere il silenziatore.

Poi è arrivato il sole, fracassone, e ci ha giocato, sporcandola di luce. E lei, per quei minuti di delizia, rivelata, ha aspettato senza tristezza il bastone che la toglieva o la liberava.

La rete quando vi fa comodo

La rete quando vi fa comodo, quando raddoppia e più i vostri ego.

La rete, quando vi disturba, perché non è controllata da voi. Perché cerca di aiutare o di dannare, ma almeno fa qualcosa: così mi consolo anch'io, che mi rinchiuderei in un deserto volentieri.

La rete quando vi fa comodo, perché vi ritenete magnifici.

La rete quando vi disturba, perché vi vedete finalmente poveri.

La rete, e voi in un angolo, tranne quando ricorrete al photoshop dell'anima, con l'aiuto di un manipolo di servetti senza rete o con rete apparente. Tanto potere sulla terra, e una grande paura di lasciarselo sfuggire, come se appartenesse davvero a qualcuno.


lunedì 17 marzo 2014

Whisky is back

Lucidità. As cold as a knife, in his own language. Showing what you forgot and what you can learn.

Whisky is back, needin' no ice. Hell and a strange, frozen paradise. Last smell like a burning soul, more powerful than taste.

Notte con assolo

Sono riuscita a ricostruire la cortina di ferro e a liberarmi da molto. Non da tutto.

Perché nel bel mezzo di un assolo mi chiedo: ma che cosa sto facendo rispetto a un tale prodigio. Sono gli Iron Maiden, neanche i miei preferiti di gioventù, quindi non ci sono alibi.

È che proprio sto gustando una creazione.

E io, che cosa creo? Lo chiederò a un sogno o forse partirò da lì.

Notte con assolo, splendida e apparentemente solitaria creazione

Male parole e canti sacri

Posto ul Magnificat, perché questo intervento di Ginetto Grilli - alla presentazione di Cirléi di Luigi Giavini - è magico, in parlato e cantato.

Poi, visto che giovedì il maestro svelerà le "male parole", chiediamo già perdono sorridendo. Non che dobbiamo farlo, perché non c'è cattiveria, anzi. In quei termini della nostra lingua che risentiremo, c'è la voglia di sorridere e di non fare la guerra a nessuno.

Giovedì 20 alle 21 l'appuntamento del maestro, firmato dalla Famiglia Bustocca, è stato spostato nell'aula magna del liceo Classico (via Carducci, Busto).

Il maestro non canterà - credo - ma simpaticamente le canterà.

Un euro da investire educatamente

Dolcezza, saltami addosso. Anzi facciamo così, dopo tre maleducate risposte ho deciso: chiedo un euro per ogni battuta nervosa.

Poi li metto nel salvadanaio con dicitura: corso educazione, per principianti e analfabeti di ritorno. Quando ho un bel gruzzoletto, il corso potrà partire e lo frequento volentieri.

Uniamo le forze?

Smokin' in The boys room - canzone per il giorno

Non fumo neanche, Vostro onore o Arguta Paffuta, ma posso dedicare una canzone sbarazzina al neo sposo Nikki Sixx?

Mi ispira la sua foto con buddy Vince Neil. Adesso che oltretutto so che può essere vero che il cane ti ha mangiato i compiti...

Giorni in cui tutti si alleano inconsapevolmente a rompere le uova senza nemmeno procurarti il piacere di una frittata. Forse quando era il prof a iniziare, era più semplice. Pronto a individuare il tremore, prima del suono, della campanella.

Via a fumare nel bagno dei ragazzi, Motley Crue, perché è una regola violata. Posso essere perdonato?

Io ho una stanza mia, dall'aria pura. Meglio di Harry Potter, nessuno può scoprirla mentre la mente fa bolle di sapone.

Smokin' in The boys room, Motley Crue, canzone per il giorno.

Spring rocks

Una margherita sfacciata, una rosa imbarazzata, primule irrefrenabili e un fiore sospeso. Quanti volti nella primavera, che ancora primavera non è.

Vi devo riunire tutti e legarvi alle chitarre, perché voi mi scuotete ogni minuto, anche della notte, perché c'è una scarica di profumo che arriva fin nei sogni.

Spring rocks.

domenica 16 marzo 2014

Anelli d'oro

Anelli d 'oro si rincorrono nella stanza, sui vetri che li moltiplicano.

Ricca di speranze, mi guardo dal raccoglierli, perché il sole possa ripensarci. Anelli d'oro che non incatenano e non si lasciano comprare, ma tracciano una strada, incerta e tenera, verso l'umanità.


Come tendere una mano

E se qualcuno è dall'altro capo del mondo, ferito sotto i tuoi occhi grazie a questo dannato mondo virtuale? Qualcuno che in qualche modo conosci da una vita, fatta di terra e carta.

Tendi una mano e non sai come fare in realtà. La guardi e ti sembra appartenere a qualcun altro. Ti dicono che anche una farfalla sbattendo le ali, può cambiare il corso degli eventi. Tu non riesci nemmeno a formulare un pensiero.

Come tendere una  mano, quando il mondo annulla i chilometri e la rete ti fa cavalcare l'aria. Ma come tendere una mano resta il gesto più difficile della vita, di ogni pagina di storia.

Notte, allora è vera

Di corsa sotto la luna, mi fermo stavolta non per lei. I fiori sonnecchiano, ma qualcuno parlotta ancora. E questo dialogo, forse pure monologo, mi prende alla gola.

Un profumo più luminoso, più luminoso di quella vanitosa adorabile lassù.

Primavera.

Notte, allora è vera.

Just an illusion - canzone per la notte


Tutto quel ballare, quell'ammiccare e io a perdermi l'inizio fiammante: cercando un destino che è mio.

Non una cappa che mi opprimerà, ma che mi farà diventare vero. Accidenti, forse non dovrei fare la filosofa con gli Imagination, tutta colpa della musica. Ma anch'io voglio seguire le emozioni, in ogni angolo.  E soprattutto non intendo farmi trascinare a fondo dai sentimenti.

Potrebbe essere solo un'illusione? Sì, ma che male c'è?

Just an illusion, Imagination, canzone per la notte.

Dove sono le ortensie

Non riesco a stare dietro all'esplosione di piccole chiazze di colore nel prato. Minuscole e timide, mi risvegliano solo più tardi: dove sono le ortensie?

Una mano esperta le ha tosate, mi viene da dire così. Scarni rami, eppure qualcuno già tradisce la loro voglia di tornare. Loro dormono ancora, ma chissà che sogni stanno già mettendo a fuoco.

Scalza nel prato, vi aspetterò.

Quel poco che so di karate

So poco, pochissimo di karate. Tecnicamente, niente. Solo un profumo di fierezza e rispetto, che mi hanno trasmesso amici tanto tempo fa.

E non se n'è mai andato. Ho visto e sentito cose che gli umani, me compresa, poco possono capire. Tentenamenti trasformati in decisione. Fermezza plasmata in dolcezza. Storie di vite che hanno preso la direzione giusta.

Dietro tutto ciò c'è un maestro. E con lui persone che sono capaci similmente di guardarti negli occhi. Un cammino iniziato d'estate e che non incontra mai l'autunno. Che inizia in Argentina, anzi prima in un luogo più ferito, continua fino alla mia città.

Bu Do Kan, me l'avete spiegato tante volte. E adesso che il maestro ha un nuovo importante grado, il settimo dan, mi spiegano, sento che è importante, ma che ancora più prezioso è il cammino. Anche perché l'ha condiviso con gli amici.

Bravo Giorgio, e tutti coloro che con lui camminate.

Il viaggio con gli amici

Si rimettono in viaggio, sempre. Io li aspetto qui, gli amici della mia squadra. Sguardo ai loro aggiornamenti, anche ora ho la supermirabolantemoderna app che mi fotografa la partita.

Ma vuoi mettere i loro commenti. Oggi Carrara, ci scambiamo la mitica sequenza di Abatantuono su Carrarese-Pro Patria per ingannare il tempo.

Fedeli ai nostri piccoli sogni, che vengono dalla nostra terra e dagli anni scolpiti con chi amiamo. Gli amici in viaggio e noi in qualche modo con loro.

Forza Pro Patria

sabato 15 marzo 2014

Notte stretta a un bocciolo

Mi sto specializzando, diventerò un'osservatrice di boccioli. Mi rammarico per un istante, poi torno a osservarne un altro.

Beata la notte, che mi spegne i colori, eppure nell'aria mi guida ugualmente un profumo. Se chiudo gli occhi, forse troverò un altro fiore che domani griderà la sua gioia o semplicemente la sua tenera vita.

Io, un passo indietro, un altro diagonale, come in una danza alterata. Io ci arriverò, a quel fiore.

Notte, stretta a un bocciolo che si farà trovare.

Ci sono giorni in cui lontani

Ci sono giorni in cui accade di stare lontani, e può apparire difficile quando senti applausi che si uniscono a potenti luci.

Un amico che riceve un onore o un piccolo evento che diventa grande come il mondo. Il mondo, mica sarà grande come i nostri cuori.

Siamo vicini, più di tutto ciò che separa.

Still missing

I keep running and building. I keep loving and breathing. They say you are proud of me and I want to believe this; I need it.

And I 'm living and fighting. Learning you were so right.

So many actions every day and I'm still missing, still missing you.

Il ritmo che non so catturare

Il risveglio di un fiore è rallentato, come lo descrivevano Tozzi e Bigazzi. Come l'amore.

Eppure c'è un momento in cui spicca il volo, si spalanca e sorride consapevole, senza timidezze. Come l'amore.

Un ritmo che non so catturare, tanto è bello e misterioso.

Lucy in The Sky with diamonds - canzone per il giorno

Mi delizia che ci siano in giro persone così, con sguardo più potente di un caleidoscopio.

Le scorgo sulla barca della vita, a un fiume o alla stazione. Operano magie senza esibirle: basta in istante e ti fanno fiorire un desiderio di Bene.

Poi possono apparire così e andarsene; possono attribuire al loro palesarsi varie interpretazioni. Ma tu che hai occhi da bambino, lo sai...

Sono nel cielo con i diamanti.

Con un grazie ad Ada

Lucy in The Sky with Diamonds, Beatles, canzone per il giorno.

Argomento bruciato

Vogliamo commentare il tempo? Sono pronta, con tutti questi fiori esplori in anticipo disarmamente.

Ma quando tutti sono immersi in misurazioni di temperature, dissertazioni sulle fioriture e sull'abbigliamento precoce a sua volta, io estraggo un'arma letale: la scorsa notte, mi ha punta una zanzara.

Cupo annuire, eppure avverto anche della riprovazione silenziosa. Poi capisco: ho bruciato un argomento per i prossimi sei mesi.

L'acqua e il tuo sorriso (comunicazioni reali)

Il bicchiere brilla del dito (orizzontale) di whisky serale. E tu, gentile, con quella cura che è tuo tratto indissolubile, mi chiedi:

- Poi devi bere l'acqua? (cortese)
Io: (serissima) no, fa male

Tu con una risata lieve, come un soffio: ok

venerdì 14 marzo 2014

I secondi e l'ebook - grazie Nomos

Viaggiare, anche così. Mi sembra di partire su un mezzo più potente di un aereo, eppure è lieve: non lo puoi stringere, nemmeno sfiorare.

Sono grata alla casa editrice Nomos che ha voluto portare i secondi, su questa navicella, l'ebook.

Sapete che sfoglio i libri come non oso fare con i fiori, ma non sono dipendente dalla carta: anzi, penso che un aereo di carta lievissima può portare ancora più lontano le persone che mi hanno accolto nelle loro storie.

Il capitano Scott e i suoi Uomini. Re Giovanni. Gionata. Le mie eroine silenziose. I cuochi della nave, che la nutrono anche con la musica. I campioni: e nessuno rinnego. Neanche Oscar Pistorius. Soprattutto, Oscar Pistorius: sbranatemi pure.

Abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri.

Il cammino di pace, meraviglioso, in Galilea. E i percorsi di amore che cerchiamo di condividere, ad Haiti e nell'hospice della mia città.

Ripartiamo? Venite con noi?

http://www.amazon.it/Limportanza-essere-secondi-Storie-eroismo-ebook/dp/B00IYTRA9I/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1394695151&sr=8-2&keywords=l%27importanza+di+essere+secondi

Sognando un'aria

Ma quali allarmismi, è la vita quotidiana che contemplo. E l'aria che sogno, sempre quella.

Quella che non si deve mischiare con nebbie dubbie, e con l'unica certezza a disposizione: non sono dovute al regno smisurato della natura. Con odori che vengono da valli lontane e bussano alla tua notte.

Che non deve rincorrere o farsi  inseguire da auto in fila, di ogni colore e umore. Tu le guardi e dici: ma dove andiamo, sempre e comunque, senza mettere il naso e l'anima fuori?

Sognando un'aria così. Mica da vette incontrastate, solo da respirare con dolcezza. E il primo ingrediente, dobbiamo metterlo noi con la nostra libertà.

Notte con luna fatta per traviare

La luna sembra fatta per traviare stasera e io sono pronta a fuggire. Non ridere, che lo faccio davvero e mi seguirai.

Pare una sera solare e in California ci sono vestiti di nozze da indossare. Forza, Mr. Sixx, ragazzo intelligente, il rock non ha paura dell'altare.

Tutto è pronto, per ogni sogno da coronare con una luna così, fatta per traviare.

Sweet lady blue - canzone per la notte

Sarà colpa di questa luna, oppure posso essere sincera e confessare che spesso ho il flash di Sandokan, che aspettavo freneticamente. E se i miei genitori mi portavano a casa di qualcuno quella sera, tendevo le orecchie all'ingresso per sicurezza: sì, anche loro lo stavano guardando.

Da fanatica dei lati B dei dischi, ho sempre amato questa canzone degli Oliver Onions, la sua morbidezza, l'ondeggiare tra il blu degli occhi, del cielo e dell'anima. Il ricordo che riaffiora e la promessa, vacillante: no, questa volta non piangerò, non voglio piangere.

Quando le mani amate ti sfiorano, chi sa se sia una carezza o un sogno.

Sweet lady blue, Oliver Onions, canzone per la notte.

Tutto contro

Il 14 marzo si concluse così: tutto ci è contro. Si può scambiare per fatalismo l'atteggiamento del capitano Scott, ma non è così. Constatazioni amare non frenano la lotta.

Più deboli, impossibilitati a procedere, un vento ostinato che cambia direzione ma poi ancora. Siamo a meno 43, è mezzogiorno. Dobbiamo (e lo evidenzia, Scott) proseguire. La fine viene già vista, e non fa paura.

In Antartide 102 anni fa.
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Accanirsi

Quanto è stupido e crudele accanirsi su una donna per ciò che avrebbe fatto suo marito.

Quanto è stupido e crudele accanirsi su una persona per ciò che avrebbe fatto.

Quanto è stupido e crudele accanirsi.

Mr. Caine e ciò che non posso gridare

Un altro anno, Mr. Caine. Il suo Prestigio, il suo coraggio in un bacio o nello sfidare i nazisti giocando a pallone.

Dovrei dire che ha fascino britannico, ma non potrei più votare al referendum di indipendenza scozzese. Che cosa, non posso già votare? Allora lo dico, al limite non lo grido.

Attori che varcano anni e universi e non si scompongono mai, ma possono cambiare il cuore in un istante e cambiarlo anche a me.

Mr. Michael Caine, questo lo grido.

Piccioni o uomini

Sono troppi, sporcano, provocano danni all'ambiente e malattie.

Ah, stavate parlando dei piccioni. Io pensavo degli uomini, per un attimo.

Ragazzi, se un giorno comanderanno i piccioni, saranno cavoli amari.

giovedì 13 marzo 2014

Solo un giorno. Un secondo

Il nostro bocciolo non c'è più. Solo un fiore, vorace.

Basta un giorno. Un secondo. Una carezza di sole per nascere o cambiare.

Solo un giorno. Un secondo

Il nostro bocciolo non c'è più. Solo un fiore, vorace.

Basta un giorno. Un secondo. Una carezza di sole per nascere o cambiare.

Notte fragili come siamo

Mi sono ripassata un ricordo: una persona proprio preparata, intelligentissima direi, che ho sempre ammirato. Si è persino trovata in un mio racconto, finora non pubblicato e penso mai destinato a comparire.


Studiare un mondo e trovarsi a tremare, a indignarsi, per timore che qualcuno potesse intercettare mezzo raggio di riflettori. Mi ha procurato male, all'inizio, perché delle persone capisco così poco.


Poi mi dico: tutto bene, siamo così fragili. Ciascuno di noi. Una ragione in più, per non farsi ingabbiare da nessuno. Mica che sia oltretutto più fragile di te.

Notte, fragili come siamo (e basta)

Quanto è brutto

Ma quanto è brutto quel sito. Concordo, mi allontano e mi rifugio altrove.

Non senza un frammento di pensiero: forse brutto è ciò a cui non siamo abituati. Ciò che non troviamo il coraggio di esplorare.

Più o meno 140 caratteri

Non so se 140 caratteri siano sufficienti per dire qualcosa. Ma, sulla scia di un insegnamento antico, credo che frasi che accumulino nervosamente righe, abbiano meno cose da comunicare che la realtà.

Dopo poche battute, lo ammetto, da tempo perdo interesse. Perché mi sembra che chi parla, si ritenga più importante di ciò che dice.

Fatto così - canzone per la notte

Ho bisogno di sbagliare un'altra volta e ho cercato di te. Mio Dio, com'è sgradevole e chiara questa canzone. Un presentarsi senza pretese, senza finzioni, solo con se stessi spalancati.

Fatto così, ti avverto per chiarezza. Così se vuoi andartene, la porta è aperta. Ma lo è anche il mio cuore  e con pochi posso rivelarmi così.

A volte dici: dai, sbaglio ancora, tanto ci sono abituato. Ed è così che il cuore ha scelto la via più giusta. Alla fine, sei la porta che non ho sbattuto.


Solo stavo troppo male e sono qui...


Fatto così, canzone per la notte, Umberto Tozzi.

Vetrina spenta

Non mi portare in vetrina. Non ho il fisico e ne ringrazio la sorte. In vetrina posso stare per solidarietà.

Ma basta che capisco come sgomiti un manichino per perdere questo alibi e giocare felice in magazzino.

Spegnere tutto, c'è la vita da accendere.

I tasselli che scivolano via, maestro

Il maestro mi mise in guardia anni addietro dal magone: ma scherzi, con gli anni scivoleranno via tanti di quei tasselli? Allora il magone o - peggio - la picondr(i)a ti assaliranno, svuoteranno, annienteranno.

Ci sono giorni, maestro, in cui questo tuo monito è più poderoso che mai. In queste ore se n'è andato un signore che non vedevo da anni, ma non importa. Faceva parte della nostra vita. Da adolescente, me lo ricordo in visita con sua moglie, che da molti più anni è andata a dipingere scenari di cielo altrove.

Ti potrei raccontare aneddoti a volontà, ma gli sguardi, le battute, quei momenti indefinibili, che non si possono insomma catturare, no.

Sfuggono. Come i tasselli che scivolano via, maestro. E ci sarà pure un modo per non farsi assalire, svuotare, annientare dal magone o - peggio - dalla picondr(i)a.

mercoledì 12 marzo 2014

L'inutile lusso, la povera aria

Se potessi scegliere un regalo di lusso, sceglierei l'aria.

Ce n'era una, ma gli uomini pensavano fosse bigiotteria perché gratis. Quindi ogni volta la calpestarono, per motivi e in modi vari.

Oggi che ancora me l'hanno insozzata, che fatico a respirare, mi dico: povera aria, con un cartellino da capogiro, forse capirebbero il lusso essenziale che sei, tra l'inutile lusso.

Mai rimpianti di sogno

Non ho mai paura, né rimpianti per l'ultimo sogno.

Quello che dimentico, o resta sotto pelle, è così bello che forse va avanti ad attendermi nel sonno senza tempo.

Notte esagerando

La festa di Purim è passata, ma posso ancora esagerare. Un dito in più. Un desiderio in più. E una speranza, che scorre uguale.

Perché si può, si deve esagerare, o la vita ondeggia su una mezza misura.

Notte esagerando, perché le misure sono dettate dal cuore.

Il tempo di una lettera gentile

Tra borbottii e baci di Giuda, c'è anche lei. Una lettera gentile. Disinteressata e genuina: sono tautologie di cortesia?

Ciò che mi porta la luce più potente, non è il contenuto, pur bellissimo. No, piuttosto la constatazione che una persona si sia presa il tempo (sì, in questo caso esiste, Arguta Paffuta) di scrivermi una lettera gentile.

Un gesto antico, o meglio eterno. Vedi, Arguta Paffuta, il tempo è prezioso quando non esiste o si intinge nell'inchiostro dell'eternità.

Dio e il ritardo

Anche scorrendo i tweet, a volte trovo risposte a domande troppo impegnative per  me. Come un medico che scrive: Dio non è mai in ritardo. Neanche in anticipo, immagino.

Dio è il momento giusto, offerto con un abbraccio. Dio è così tempista, mi dico, che proprio il tempo non può esistere. Perché non esiste quando ami, soccorri, incoraggi: tutto questo è per sempre, mai un attimo troppo tardi.

Mi piace pensare così

Giona, sei tutti noi

Tra le pagine della Bibbia che mi rigenerano di più, prima di rispecchiarmi in ogni tentennamento e rabbia.

Giona, ti ribelli, prendi un'altra strada, sembri cedere, vai e compi il tuo dovere. Poi però non ti rassegni, perché pensi: Dio certe cose può farle da sole, perché ricorrere a me? E aspetti, e ringrazi quella pianticella che almeno rende sopportabile l'attesa, e ti indigni quando muore, mentre quella città di peccatori - tra parentesi - sta benissimo.

Si sono pentiti, Giona, non era questo il patto? No no, diciamo testardi. Giona, sei tutti noi, quando fai così. Pochi di noi sanno invece cambiare direzione di viaggio e dire sì.

And justice for all - canzone per il giorno

Che amici coraggiosi ho, penso e anche per questo ringrazio la Vita degli incontri. Non si fanno intimidire dai lupi  di potere, né ingolosire dal linguaggio del denaro. Si indignano e nulla può fermare questo sano moto in loro.

Quando pensi che nessuno può salvarti, hai il diritto di pensare anche questo

Justice Is Lost
Justice Is Raped
Justice Is Gone
Pulling Your Strings
Justice Is Done
Seeking No Truth
Winning Is All
Find it So Grim
So True
So Real

Ma non è vero. Finché un solo uomo dirà: no, bisogna ascoltare, bisogna capire, bisogna cercare.

La giustizia ci sarà, per tutti.

And justice for all, Metallica, canzone per il giorno.

Passi e passi

Passi. Percuotono la mattina, ciascuno con il suo linguaggio. E forse rincorrono l'ultimo sogno.

Passi. Passi la nostalgia della  mano sfiorata, della verità rivelata e subito sottratta da qualcuno di passaggio più di me.

martedì 11 marzo 2014

Notte fermandosi per la luna

Ho ancora nella testolina quell'immagine di me, surreale, correndo verso la macchina. Il sole ha già detto addio, secondo me tradendo i tempi, ma pazienza.

Corro nella zona pedonale e cerco la mia torre, passaggio verso la ripartenza. Senonché compare lei, sopra nobili edifici, quasi ficcando la testa da curiosa e pronta - ci scommetterei - a volare via.

Non sia mai detto. Mi fermo e prendo il cellulare, zac, la devo intrappolare. Sotto gli occhi indifferenti del netturbino, che se ne frega della folle di turno.

Mi scusi, mi scusi, ma io mi devo fermare. E' per la luna.

Lasciar andare

Da canzoni nei cassetti alla Kabbalah, lasciar andare. Assimilo questa lezione.

Ci vuole più coraggio a lasciar andare, metodo ardito di misura.

Ciò che è male, se ne andrà. Ma l'oro tornerà e forse stenterai a riconoscerlo per la sua potente luce.

Lucciole per lanterne

Come due mondi che non si guardano, o forse solo uno osserva. Da una parte la lucciola che mi piace chiamare così, non fosse altro perché un po' di luce si insinua. Quasi sempre lì, e almeno in queste sere non mi fa pena per il freddo: solo, per tutto il resto.

Lei guarda, aspetta. E riguarda. Dall'altro lato della strada, pochi metri che sembrano non terminare mai: c'è un cantiere serale. Sguardi distolti, opere da terminare, chissà se scappa almeno un'occhiata frettolosa.

Non ho il tempo di constatare. Tutto così confuso, e prendere lucciole per lanterne, scambiare dolore per calcolo, povertà per vuoto, e molto altro, è ogni giorno possibile.

Schegge di colore

Un filo nel buio viaggia con il primo, impertinente cinguettio. Poi un altro e iniziano i giochi di sfumature.

Come una tempesta, che libera speranze e fantasia. Schegge di colore sparse sull'alba.

Un sorriso per quando non mi fido

Non mi fido più. Uno, due, tre... Sorrido a un po' di persone, ma non mi fido più di loro. Non vesto un sorriso per falsità: l'avete capito benissimo, che non ho più fiducia.

Sorrido perché non voglio, non posso fregare come voi. Non perché sia migliore, ma proprio non mi viene. Vorrei indossare abiti di finzione per i miei fini, ma il desiderio mi scivola via più di quei vestiti. Non riesco a mettere neanche a fuoco convincenti fini.

Sorrido, ma non mi fido più. E questo è tutto ciò che posso dare e ridarei: la mia fiducia se n'è andata, ma la mia libertà è rimasta. Anche quella di sorridervi.

lunedì 10 marzo 2014

Ray e i delitti perfetti

Un delitto odiosamente perfetto. Di pochi altri film ricordo il titolo, quando penso a Ray Milland.

Ricordo, invece, Ray Milland. Sguardo, passi, stile che vengono offerti in un universo di pellicole (che bello poterle chiamare così). Perché Ray - scomparso un 10 marzo di molti anni fa - è un attore che non annulla i film, ma li trasforma. E a me sembra di aver camminato una vita con lui.

Notte su una linea di luce

Fermati, un istante, in questa corsa alla velocità della luce.

C'è la luna, un po' smussata, allora? Splendente, lo riconosco, ma mica è la prima volta. Che potenza, però, e che delicatezza insieme.

Guarda bene, guarda oltre. Una stella minuscola la sorregge e si direbbe tracciata una invisibile linea retta che le unisce.

Riparto, anzi no. Guarda bene, guarda oltre.

Una stella più grande veglia su entrambe. Ci dev'essere una linea magica, e se non la vedi, il bello è cercarla.

Notte su una linea di luce.

Il balsamo del tempo

Il balsamo del tempo quando la vita ti ha tenuto qui senza qualcuno che era la tua luce, quello l'ha portato via.

Ti dicono: scorre il tempo e placa il dolore, come un balsamo. Sarà vero, ma questo balsamo ha un retrogusto strano, in certi momenti sembra allearsi con il vuoto e senti il bruciore invece della freschezza.

Il tempo (come i luoghi) non esiste, né possiede balsami, credo. Forse può batterlo solo ciò che eterno è, che nessuno e niente possono spezzare.  E puoi arrossire di banalità a chiamarlo amore.

Ma trovami un termine più speciale.

Forza amica

Shattered dreams - canzone per la notte

Un po' lamentosa? Forse, ma perdoniamo danzando. Accade che contempliamo sogni distrutti e ce la pigliamo con chi vogliamo bollare come il colpevole.

Ma i sogni sono nelle nostre mani e se li affidiamo, credo che non possiamo prendercela con gli altri.

Umano tuttavia piangere, hai distrutto ciò che ti ho dato. Basta non smettere di danzare.


Shattered dreams, John hates jazz, canzone per la notte.

Pelle arrossata

Non ho mai avuto la pelle così arrossata dai baci della primavera prima che arrivasse. E tanta scoperta dei profumi e desideri della natura.

Non ho mai avuto tanti progetti dal non saperli domare. Anzi sì. Ma non ho mai avuto tanta consapevolezza che potevo districarli e realizzare.

Io sono su, dentro questo pianeta. Con la mia pelle arrossata e il sole che in me esplode.

Ruché e tris di pensieri

Ci sono proprio i lunedì così, in cui bisogna far sgorgare pensieri di cielo e terra. Serve qualcosa che abbatta i confini e renda liberi. Sarà l'aria di Purim.

Un bicchiere di Ruché. Un fratello che sa sempre sostenerti. Una persona di buona volontà e che ama i buoni sapori. Così nasce sempre un pensiero, anzi due, e tre.

E il più bello è questo contagio, perché offri un brindisi a tutti, e tutti vuoi aiutare.

Magia del Ruché, tris di pensieri, primavera che corre avanti.

Noi sporchiamo

Ci guardano storto perché ci aggiriamo attorno all'aiuola, cucciola? Noi armati di charme e sacchetto ce ne freghiamo.

Anzi no, osserviamo meglio la faccenda, sull'aiuola possiamo in ordine contemplare: fazzoletti di carta sporchi, pezzi di plastica e vetro, carta di caramelle, sporcizie di dubbia natura e mutande stracciate.

Noi sporchiamo? No, ci pensa qualcun altro. Molti altri.

Fuggire dai mondi

Preferisco fuggire dai mondi, perché profumano di trappole e limite: tu stai con loro e se metti un piede fuori, sei contro di loro. E se con loro resti, sei contro altri mondi ancora.

Ma perché? Io fuggo i mondi, perché voglio stare nel mondo, grande pianeta aperto e con una scala al cielo.

Funderia

Vado in funderia. Foto dalla funderia. Volti in posa, un po' intimiditi nel loro sorriso. E fuori la campagna che allora si difendeva dall'invasione di altri edifici: le uova fresche da cui fuggivo, profumi armoniosi e un silenzio di contrasto.

Funderia, pà Carloeu. E quella u che sembrava rendere il lavoro più duro e appagante nello stesso tempo.

domenica 9 marzo 2014

Come semi di luce

Timido ingresso di un raggio, poi ne convoca un altro. Incerti e felici, come semi di luce si diffondono nella mia alba.

Io a guardarli più scossa di loro, reduce dalla nebbia dei sogni. E mi dico: devo coltivarne almeno uno e far fiorire una pianta di desideri, altrimenti che darò al mondo e alla mia stanza?

Buongiorno 

Bobby Sands ancora ragazzo

Così eri un ragazzo, eppure già un uomo. Non ho le chiavi della storia, né altre comunque impegnative. Non sopporto quando usano la tua storia, chiunque essi siano.

Così in un lampo sono passati 60 anni dal tuo primo sguardo sul mondo e 33 dal tuo ultimo. Io bambina ripenso a ogni giornata in cui accendevano la tv in casa e mi aspettavo di vedere: basta, Bobby Sands ha ripreso a mangiare, Bobby è salvo.

Ma non era un film, terra d'Irlanda.

Bobby morì a 27 anni, oggi ne avrebbe 60. E io lo vedo ancora con quello sguardo da ragazzo, che nessuno volle salvare.

Need your loving tonight - canzone per la notte

La rabbia mai, il cuore sempre. Leggere e rileggere una lettera, con le parole che si stendono come un abbraccio, ancora. Lo sguardo distolto da luoghi dove potrebbe scorgerla con altri.

Mai furibondo, troppo stanco per esserlo forse, ascolto un Freddy Mercury in totale umiltà. che è consapevole di un'unica cosa: voglio il tuo amore, lo voglio stanotte. Con il corpo che duole, l'anima in anestesia, senza tuffarsi in inutili domande. 

Sempre una delizia.

Need your loving tonight, Queen, canzone per la notte.

No standing ovation

Vi piacciono le standing ovation? A me comunicano prurito puro.

Preferirei vedere persone in piedi per difendere qualcosa o qualcuno, senza chiedere nulla in cambio, se non la tenera rinascita di un ideale.


Lo voglio trattenere

Lo voglio trattenere, quel sole paonazzo e lento come un re. Anche se si ripresenta - quasi - ogni giorno, anche se mi precede nei pensieri, perché sto camminando e a un tratto alzo la testa: eccolo là.

Lo voglio trattenere, perché sono piccola e desidero giocare ancora. Perché la sua poesia - in barba alle punture di Argura Paffuta - mi accarezza sempre. Perché la notte forse da bimba mi fa paura, almeno all'inizio.

Lo voglio trattenere, come molto altro che non tornerà.

Adesso crolla

Tre ore di corsa, rincorsa, gioco doppio, incrociato e incasinato. Il sole di primavera scatena, ma fiaccherà pure, no?

Tutti ti guardano e mi dicono: quando è a casa crolla, crolla. Adesso crolla.

Difatti il crollo avviene. Torniamo a casa e ti mostro il tuo bel cuscino del riposo per ammirarti mentre dormi. Ma tu afferri il gioco casalingo e vuoi riprendere da capo.

Crollo. Io.

Chiamali cuccioli se vuoi

Son ragazzi. Ti fanno venire i brividi qua e là, per le ragazzate proprio, l'ingenuità di cuccioli. Ma accidenti se sono cresciuti e come vendono cara la pelle.

Con la formazione che doveva farci perire, ci sembra di vedere un'altra vita, una speranza che corre più veloce dei due colombi passati per caso o per un rituale di ogni primavera.

Son ragazzi e strepitano, incassano il gol e potrebbero crollare. Invece no, si riprendono, non ci stanno perché sanno di aver dato il massimo. Ghidoli star finalmente, Ghidoli che poi crolla rocambolescamente e mentre la barella lo porta via, vorremmo fermarlo e abbracciarlo.

A proposito di rituali, venite qui ragazzi: abbracciamoci come solo qui a Busto sappiamo fare.

Chiamiamoli ancora cuccioli se vogliamo, ma ci sbagliamo di grosso.

Grazie Pro Patria di un pareggio che per noi vale come una coppa.


Magic man - canzone per il giorno

Esiste l'uomo magico, quello per cui voli oltre ogni frontiera. E l'incantesimo si rincorre negli anni, con un sorriso bambino.

Non potrai fuggire, correre sarà azione insensata anche a chi ti dice che è questa la follia.  C'è un uomo magico, da cui fiorirà ogni stagione e non ascolterai chi esclamerà: ma che fai, torna al mondo reale.

Il mondo reale è questa magia, che ti fa battere il cuore a un ritmo di primavera.

Winter nights we sang in tune
Played inside the months of moon
Never think of never
Let this spell last forever



Magic man, Heart, canzone per il giorno.

Tutto ciò che mi pare, in campo

C'è bisogno che giochi anch'io, insomma siamo disperati. Ma io sono felice di andare al mio stadio, sotto il mio cielo. Terra baciata dal sole anche se nessuno lo crede.

Gli amici indossano l'abito della festa, quello bianco e blu. E io non posso lasciarmi troppo andare, dicono, perché sono sotto osservazione.

Ma per 90 minuti io dico tutto ciò che mi pare. Anzi, per la precisione, anche oltre.

Forza Pro Patria

sabato 8 marzo 2014

Stelle nere e la porta

Avevo 6 anni e ridevo ancora immune. Avevo la vita, il gioco, persino tutti i nonni. Mia mamma, sì, era spaventata di una banda dal nome confuso, ma io non le credevo perché tutto sconfiggeva.

Poi avrei visto piazze dilaniate, una scorta sterminata e mio nonno piangere: dov'è Moro e dove stiamo andando. Più avanti.

Avevo 6 anni e non capivo la prima ferita: il male è dentro di noi.

Così dopo #stellenere sono più triste e vorrei correre indietro per chiudere inutilmente la porta.

Il lago che non puoi accarezzare

Esistono i laghi che non puoi accarezzare. Prendono corpo, mentre uno te ne parla e tu vorresti tendere la mano.

Scherzare con l'acqua, almeno un po'. Invece, chissà perché si allontana sempre più. Soltanto il sole riesce a giocarci, prolungato e testardo.

Il lago che non puoi accarezzare, una beffa senza amarezza.

Il cane che fa le fusa

Io a pensare che tu ringhi. Poi proviene ancora quel suono, persistente. E capisco che stai facendo le fusa, che le evochi di continuo e che forse il mondo ti piace più di quanto io possa pensare.

Quanti linguaggi confusi, ribaltati, sommersi e riaffiorati.

Still windy, take care

I read the warning and I can feel a thrill.

Still windy, take care. Skye. Tay. Forth Bridge. I can see all the bridges where I've felt so free, 'cause no land was separate now.

Still windy, take care when you cross. My favourite country, my wild sea and dreams melt in water and air.

Good night, Scotland and my free soul.

Notte, dai su

Non vorrai prendertela davvero, cercando il male. C'è una coperta di stelle che si stende per te, se lo vuoi.

Dai su: a vedere l'oscurità son capaci tutti. Bisogna essere creativi fino in fondo, costi quel che costi.

Svegline almeno una, di stelle, e falla tua per mezzo istante prima di donarla.

Notte, dai su.

Super lady - canzone per il giorno

Dicono che andiamo piano in macchina: è perché siamo abituate ad altri mezzi, tipo il teletrasporto. A volte ci basta la mente per sfrecciare, che cosa vuoi che ci abbassiamo ad accontentarci di un volante.

Grattacieli, spiagge brasiliane, giochi da brividi: il buon Umberto qui scherza in lungo e in largo e un po' di attorcigliamenti di parole li ho capiti da donnicciola più matura.

Ma mi piace questo riconoscimento alla super lady, e soprattutto l'azione più  nominata nella canzone: ridere.


Lady non mi stringere così
sono delicato sulle i

Ridi... ridi finché vuoi. Essere donna è anche questo.


Super Lady, Umberto Tozzi, canzone per il giorno

Ul fiui catà

Tra i proverbi della mia gente ce ne sono una marea che scatenerebbero l'indignazione di facciata. Politicamente scorretti, i detti sulle donne. Eppure non vi percepisco questa onta, ma il sorriso che consente di prendersi in giro ed essere più felici.

Siccome non ho fiducia nell'apertura dei tempi moderni e dei social, non ve ne riporto. Ne porgo uno al di sopra di ogni sospetto, anzi tenerissimo: un piccolo appello di rispetto ed amore.

Ul fiui catà al pèrdi a só belèza. Il fiore colto perde la sua bellezza. Le donne sono da ammirare, per la bellezza che spesso va cercata, non perché minore, bensì perché più profonda. Non toccatela, quella bellezza, non strappatela: se resta, è per tutto il mondo, da loro a ogni persona che le incontra.

Vuoi vedere che in fondo la grande bellezza è questa?