martedì 24 giugno 2014

Chiedo scusa a un pescatore

Chiedo scusa a un pescatore per il ritardo, anche se i pescatori hanno la capacità di attendere, così ammirevole.

Posso usare sue parole a mia discolpa? Che vigliacca sono, ebbene sì.

Finire o non finire? Questo è il problema. Il suo novello dilemma di Amleto è da me totalmente condiviso, nella scrittura come nella lettura. Ricordo ancora il terrore al tema di maturità quando alla seconda facciata io, nota grafomane al liceo, capii che non avevo più niente da scrivere.

Se volete navigare, non solo nella rete che ci inchioda a un tablet, potete scegliere questo specchio d'acqua sincero come l'amore.

Lei usa la rete, io l'amo. I pensieri di Vittorio Salvati, che compagnia ardita eppure rispettosa. Che sanno riconoscere la certezza dell'incertezza, dagli scacchi in su. Perdersi nel mare (la casa editrice si chiama Edizioni tipografia Marina, guarda un po') o nella foresta della vita: non preoccupatevi, un pescatore ci ritroverà.

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