domenica 15 giugno 2014

Gentilezza estrema

Pausa pranzo da prendere con leggerezza, perché sono un po' sottosopra. Così freno l'entusiasmo culinario della barista, che infatti mi porta qualcosa di lieve come l'aria che riesce a mantenersi fresca in quell'angolo del locale.

Hai tutto? Va bene? Vuoi anche questo? Già è gentile, di suo; oggi è una chioccia anche più premurosa.

Terminato il caffè, si avvicina e si rassicura che io sta proprio bene. Poi mi dice: e se vuoi fare un pisolino, tanto non c'è più nessuno, stai lì tranquilla e ti sveglio io quando vuoi.

Cavolo, non sa che già sto per tirar fuori la copertina. Anzi te lo rivelo: ho un appuntamento tra dieci minuti. E lei rilancia: eh, ma cinque minuti puoi.

Così è la gentilezza estrema, che ti tenta a essere gentile con te stessa.

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