martedì 1 luglio 2014

Notte e con qualcosa ti devi consolare

Tempesta ancora forte sul cuore, e sempre. Quei tre ragazzi, quelle vittime che ogni giorno cadono senza che sappiamo: non c'è confine per il dolore.

A differenza di ieri, però, sono riuscita a guardare una partita dei Mondiali. Quasi con imbarazzo, poi ho capito perché. Perché era sport, sport puro. Entrambe le squadre, capaci di conquistarsi la mia simpatia, cariche, non cattive. Mi restituiscono a quello che è uno dei miei sport preferiti, al piacere della sfida che non è contro.

E il caldo? Mi sa che esisteva solo per gli italiani.

Faccio fatica, faccio fatica e molto, ma è come rifugiarsi in una canzone. Di più, popoli uniti come spicchi di mondo.

Notte e con qualcosa ti devi consolare.

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