domenica 24 agosto 2014

Dobbiamo partire

Poi senti la voce dei bambini, piccoli compagni di vacanza che si annunciano: "Dobbiamo partire".

I preparativi, l'ultimo gioco, la macchina che si carica via via e uno sguardo frettoloso per capire se la partita si può protrarre.

Mi riporta indietro, moltissimo, e mi ritrovo bimba, con lo stesso magone, la necessità di dover lasciare un'atmosfera speciale, non spensierata: perché di spensierato è esistito sempre poco.

Finché sento un ragazzino che irrompe nella conversazione dei grandi: sì, ma con quella compagnia telefonica va meglio, con lo smartphone si può fare questo e quello, si spende meno...

La poesia è andata in vacanza. Oppure è tornata a casa.

Nessun commento:

Posta un commento