martedì 31 marzo 2015

Va bene così

Potrebbe assalirvi la tentazione di amare il mondo. Di volerlo dannatamente consolare. E invece di rimproverarvi e contare tutte le cicatrici, vi congratulerete della vostra pelle soffice.

Poveri illusi, e anche poveri cretini: a quanto pare, siete portati a farvi del male.

Ma sapete cosa? Va bene così. Perché siete più folli, forse più forti.

Va bene così, amate ancora.

Notte e arrendersi come un bambino

Non c'è più dolore, consapevolezza di resa profonda come la foto della piccola siriana.

Mi arrendo anch'io, bimba. Ai bastardi là fuori, a quelli qui dentro, a ciascuno di noi, a chi non si preoccupa mai dell'altro, mai di altro. A chi si preoccupa troppo, di sé.

Alle armi vere, a quelle persino più atroci forse, ai rumori che tormentano e ai silenzi che non danno pace.

Alla notte, che almeno è sincera. E vorrei dirti: stringimi a me, ma non ti so dare alcun riparo, nemmeno da me.

Notte e arrendersi come un bambino.

Vittime delle parole

Credo a ciò che hai detto e mi commuovo, vorrei aiutarti. O vorrei avere vent'anni in meno e non essere scossa da dubbi.

Quante parole mi hanno fregata, e quante poche ne so pronunciare. Scrivere, forse una via di fuga.

Vittime delle parole, di aiuto, di crudeltà, di amore, di inganno. Prima, delle mie.

lunedì 30 marzo 2015

Notte e siamo creature

Sento blaterare gente di nord e sud, paesi e deserti, lezioni della profonda umanità.

Che cos'è è l'umanità?

Stasera guardo nei tuoi occhi, e tu prima ancora nei miei. Siamo creature. Nessuno mi ha insegnato ad amare il Creatore come te.

Sullo stesso piano, perché nate dallo stesso Amore.

Tu, cucciola, mi fai sentire ciò che sono: fragile,saggia e con una missione affidata da Chi ci ha volute.

Notte e siamo creature.

Felice, non facile

Felice non è facile, una svista di poche sillabe. Non è correre al primo lampo, anzi devi anche restare nel buio.

Felice.

È come amarti. A volte, una grande fatica, ma più forte il sorriso che mi dà.

domenica 29 marzo 2015

La scia, la luna

Quando la luna è vittima del giorno, non si toglie comunque di scena. E io la sbircio, finché un aereo non arriva.

Ormai carico di pensieri che non vorremmo condividere, ma si libera in un sorriso, infine, sotto forma di una scia.

Una striscia morbida e bianca, che si avvicina giocherellando alla luna.

Resto a guardarli, raro caso di sintonia tra creazioni, solide e fragili.

Quell'ora

Quell'ora in cui solo con te. E il mondo così mi scorre dentro.

Quell'ora silenziosa e fracassona, contraddittoria e felice come mi piace essere.

Notte e più di un giorno perfetto

La primavera punge e mette in fuga verso un'aria libera. L'amica che rende un miracolo possibile. E sapori colorati accendono sorrisi in un luogo scoperto da poco.

C'è il passato, gentile e non invadente. E tanta voglia di andare avanti.

Il primo sole brucia, ma non fa male.

Questo è più di un giorno perfetto, Lou.

Notte e più di un giorno perfetto.

Notte e più di un giorno perfetto

La primavera punge e mette in fuga verso un'aria libera. L'amica che rende un miracolo possibile. E sapori colorati accendono sorrisi in un luogo scoperto da poco.

C'è il passato, gentile e non invadente. E tanta voglia di andare avanti.

Il primo sole brucia, ma non fa male.

Questo è più di un giorno perfetto, Lou.

Notte e più di un giorno perfetto.

Illusioni di primavera e civiltà

Un ramo delicato su cui sono spuntati i primi boccioli fucsia, ormai decisi a spalancarsi. Arriva il bimbo e lo scuote. Per fortuna seguito dalla mamma che gli urla un rimprovero, immagino.

Lei si avvicina, appesantita, eppure mi pare una fata leggiadra e anche i petali sembrano ringraziarla.

Finché si aggrappa all'albero e decide di sedersi sul ramo, che sprofonda. E io me ne vado per non darle una spinta, chiedendo scusa ai boccioli fucsia che si chiuderanno spaventati.

sabato 28 marzo 2015

Notte portando il momento perfetto

Non ho la febbre del sogno, perché dentro di me ho già il momento perfetto. E lo vorrei portare sotto il lenzuolo della coscienza.

Quando ridendo e rincorrendosi, si cade sull'erba. Ci si rende conto allora che è un luogo troppo vero per ripartire; tra fili ancora umidi di stupore per la splendida giornata e malconce margherite, si infilano scampoli di ombra del castagno.

La giusta luce, il giusto riparo, e il tuo cuore che scalpita come il mio.

Notte portando il momento perfetto in un sogno.

Non è mai primavera (fino a te)

Oh sì, ho visto le viole più curare del mondo e le ho respirate. Sono sempre in mezzo alla natura, grazie a una sana allergia al grigio, e ne seguo il risveglio.

Eppure non è mai primavera, finché arrivo da te. Germogli purissimi, rami ancora fintamente spogli tesi verso il lago blu fino al delirio, fiori selvaggi e facilmente prostrati. Ma solo in apparenza.

Io so cos'è la primavera, quando ti abbraccio.

Il vociare delle viole

Se il vento arriva e alza il volume, non puoi sottrarti al vociare delle viole. Brillanti, quasi pettegole all'improvviso, non nascondono più i pensieri.

Dura un attimo, un'ora, un giorno. Quindi tornano nel loro pudore, ritirano la curiosità con un pizzico di rossore che per loro è una vibrazione ancora più potente di colori.

Così preziose da ascoltare, come molti di coloro che parlano poco.

Opportunities - canzone per il giorno

Opportunità, qui danzano con il chiodo fisso e fesso del denaro. Ma a voler dare una spazzata a certe devastazioni degli anni dorati, c'è persino una saggia declinazione.

Da soli, non possiamo costruire niente.

Opportunities, Pet Shop Boys, canzone per il giorno.

venerdì 27 marzo 2015

Notte, che non si può chiedere aiuto

Accade che non ti chieda aiuto, te lo stia gridando. Di più, lo stia pretendendo.

Ma se tu vai avanti a non ascoltare, andrai avanti in solitudine. Perché c'è troppo da fare, troppo da essere, troppo da vivere.

Notte, che non si può chiedere aiuto se qualcuno non vuole ascoltare.

La mia voce è solo mia

La mia voce è solo mia. Dita impazienti e allergiche al realismo possono pensare di afferrarla, ma scorrerà come granelli di sabbia.

Ciò che penso, ciò che vedo, ciò che soffoco, ciò che grido. Tutto appartiene solo a me. E se lo dono, non è a chi creda di potersene impossessare.

Legendary child - canzone per la notte

Sono una piccola leggenda. Pensa che nessuno mi ha dato niente, mi sono presa poco ma con i miei soli artigli.

E se posso ridere, è perché conosco il profumo della libertà, perché so sognare ancora.

Sono passati quarant'anni o venti, o pochi minuti. Ma sono rimasta questo e pattino sulla vita.

Legendary child, Aerosmith, canzone per la notte.

giovedì 26 marzo 2015

Non è opera mia

Una pioggia d'oro: così la chiamavo sulla collina. Ora ritrovo questa pianta pochi centimetri dall'asfalto, confusa nell'acqua di recalcitrante primavera.

La trovo stupenda e vorrei fotografarla, per condividerla. Ma perché - mi freno - non è opera mia. È già di tutti, persino di chi non se ne accorge.

Notte e nella giornata per me

Nella giornata per me, per tremare, per sperare, per cominciare. Incontro cicatrici e aperture, chi chiede aiuto con gli occhi, chi dà risposte.

Un mondo incantato e vero, di cui non mi accorgo mai abbastanza. Camminiamo, ciascuno al fianco dell'altro, con naturalezza dimenticata.

E nella giornata per me, tanti incontri e uno che mi dà la carica, non di più, ma a completamento degli altri, con gioia che le parole impoveriscono. Nella giornata per me, trovo tutti gli altri.

Notte e nella giornata per me.

Trasgredire? devo fare di più

Trasgredire, mettermi trucco pesanti e false vesti, vesti cioè che falsificano me, per attirare l'attenzione altrui.

Non mi importa trasgredire.

Ho da fare molto di più.

Devo vivere, vivere tutto ciò che posso. E questo è andare oltre, per me.

Samarcanda - canzone per il giorno

È l'unica canzone che mi va, non di cantare, ma di ascoltare oggi. Attorno al fuoco dei pensieri, quando la guerra ti sembra finita e tu ti senti al sicuro.

Poi, forse troppo scottato da ciò che hai passato, scorgi un pericolo, come uno sguardo cattivo, e fuggi, fuggi più lontano che puoi.

Ma non è mai distante abbastanza, anzi il destino ti sta aspettando proprio là. Prima si concedeva un lampo di umanità e si stupiva del tuo ritardo.

Samarcanda, Roberto Vecchioni, canzone per il giorno.

Vi conosco tutti

Sono tornata indietro di tanti, tantissimi anni. La mia prima visita nella redazione di un giornale, da bambina. Era festosa e io mi lasciai scappare che da grande avrei fatto la giornalista.

Me l'ha ricordato una mia amica pochi giorni fa e io le ho anche per dovere detto: perché non mi hai dato una botta in testa?

Ma le battute scompaiono subito, al dolore di queste ore.

Indietro, ancora. Mi trovavo in quella redazione ad ascoltare, imparare, poi intercettai un rumore. Era una telescrivente. I giornalisti ci mostrarono ciò che usciva: si era appena verificato un incidente aereo e arrivavano le prime reazioni dei parenti. Il foglio che mi trovai in mano, era il pianto disperato di una vedova.

Poteva essere un indizio per cambiare rotta, quella che si può, ma questa è un'altra storia.

Ciò che conta oggi è che in queste tragedie siamo sempre più informati (anche se sempre meno su molto altro) e vincendo il dolore, leggendo le storie delle vittime dell'incidente Germanwings sento ancora più forte il dolore. Insopportabile.

Vi conosco tutti. Voi ragazzi alla vostra gioiosa esperienza all'estero e fregati da un'altrettanto gioiosa lotteria, voi sposini incantati, tu mamma che stringi il bimbo, tu che hai lasciato i tuoi piccoli e conti i mesi che ti separano dall'abbracciare il quarto che arriverà. E persino tu, neonato, che il mondo l'hai appena assaggiato. Persino tu, del quale nessuno ha ancora scoperto la storia.

Le fortune, le ferite, la fine. E quello che non finisce mai, è il dolore, il viverlo, il raccontarlo, l'incontrarlo.

mercoledì 25 marzo 2015

Notte e cosa c'è di unico

Medito sulle fortune, come un mantra per ricominciare. Oggi ero nel cuore dell'Esposizione universale, un evento unico in un momento unico, in cui osservi con il fiato sospeso e pensi: possibile che ce la faremo?

Ma non mi importano i grandi dibattiti, solo quella sensazione di essere in un istante che non tornerà più.

E mi chiedo quante cose uniche, meno plateali, mi sfuggano.

Notte e cosa c'è di unico.

Perché mi fermano?

Perché mi fermano sempre?

Pensieri, pattuglie, paturnie, passioni travestite.

Forse perché sto andando.

martedì 24 marzo 2015

Niente rossetto

Niente rossetto, perché piove. Perché devi andare in un cantiere.

E più di tutto devi gustare il caffè al cioccolato.

Vanità per vanità.

Farmi fregare dalla pioggia

Se volessi farmi fregare dalla pioggia, la ascolterei. E ricomincerei da capo a danzare tra i no, che so scandire.

Forse, mi fermerò e mi lascerò fregare dalla pioggia. Perché i no siano come gocce che non si fermano, prima di gridare l'unico sì che conta.

Notte con la primavera nel piatto

Mi sono aggrappata a petali cadenti e ho cercato la luce in vani sorrisi. Poi, nel buio di un locale gentile, ho trovato un raggio incredibile.

La fonte, era la voglia di prendersi cura degli altri. Soprattutto di chi lo chiede sottovoce. Ragazzi e adulti, e persone che non osano implorare. Per non dare nell'occhio, si riversa nel piatto quell'attenzione.

Quella primavera, che è un budino, un fiore di cacao, un raggio immaginario.

Cercatela. Da qualche parte ma cercatela.

Notte, con la primavera nel piatto.

lunedì 23 marzo 2015

Notte e si fa parte

Via da dove non ti illudi di fare parte. Entri dove non pensi di fare parte.

Poi ti avvolgono pensieri e petali, con uguali profumi. Senti che c'è una famiglia, che ha camminato insieme e hai il privilegio, improvviso e incomprensibile, di percorrere qualche metro insieme.

Sei nel verde che ami e che da tutto vorrebbe ripararti. Ti porgono un mazzo di fiori che una signora crea con dolce pazienza da tanti, tanti anni. E quando ti stupisci di quella meraviglia, lei sorride: è il mio lavoro.

Sì, è il mio lavoro e qualcosa di più, qualcosa di diverso. Intanto stasera, ne faccio parte un pochino anch'io.

Notte e si fa parte (se si vuole).

Tutte queste aspettative

Tutte queste aspettative nei miei confronti, possono anche stare ad aspettare.

Arguta Paffuta

You don't fool me - canzone per il giorno

Sguardo suadente o sorriso furbetto, chi se ne frega.

Non mi ingannerete. Non mi governerete. E la seconda azione è anche più temuta della prima.

Mi piace camminare canticchiando così, con meno tremore. 

You don't fool me.

Non mi insegni (le poche) cose che so.

You don't fool me, Queen, canzone per il giorno.

domenica 22 marzo 2015

La prima farfalla, il primo dubbio

La prima farfalla assomiglia al primo dubbio. Ti toglie il fiato, presto ti incanta la sua bellezza.

E quando se ne va, non si allontana mai realmente. Quel battito d'ali, quello squarcio di colore continua a inseguirti senza esercitare indebite pressioni. Discreto e solerte, come una stagione immeritata.

Notte senza trucco

Uno dei gesti più potenti la notte è levare il trucco. Liberare viso e mente dai veli che si sono posati, senza farsi troppo notare magari.

Il volto limpido si posa sul cielo, prima che sul cuscino.

Via il trucco. Anche quando non l'avevi usato.

Notte, senza trucco.

Looking for you - canzone per la notte

In un rincorrersi di tempi e luoghi, cercavo solo te. C'erano notti medievali, versi di Shakespeare o le sferzate nell'aria del porto di Marsiglia.

Ma cercavo te.

Potevo appellarmi a mille nomi o appendere desideri alle stelle.

Poco importava: in tutto ciò che vedevo, sei sempre stato riflesso tu.

Looking for you, Patti Smith, canzone per la notte.

Storie per cui aspettare a svegliarsi

Mentre scherzo sul Martini preferito al caffè, in un mondo ancora addormentato dalle esitazioni domenicali, incontro una storia.

La incontro nelle parole, più ancora negli occhi. Vorrei allontanarmi perché non è indirizzata a me, eppure non riesco: come se facendolo, ne lasciassi tutto il peso agli altri.

Storia di dolore oltre ogni sopportazione e di chi è pronto a sopportarlo. Vedo nella mente una bimba, che subito dovrà essere coraggiosa.

Vorrei aspettare a svegliarmi, ma ormai desta sono già.

Live forever - canzone per il giorno

C'è un tempo per frignare, uno per scoprire perché e ricominciare. Davvero non si può diventare tutto ciò che si è voluto?

Mentre attorno fioriscono giardini e di pioggia ci si infradicia, c'è un'unica garanzia terrena di vita eterna: io e te, con la medesima visione. Sì, vediamo cose che altri neanche ipotizzano. E così viviamo per sempre.

Live forever, Oasis, canzone per il giorno.

sabato 21 marzo 2015

Notte come un piccolo (in)cosciente

Con la pioggia ogni tentazione di invidia scivola via ancora di più: anche quando incontro un essere nel quale vorrei trasmigrare, subito.

La chiesa è tiepida e le voci della preghiera non impediscono al bimbo in carrozzina di dormire, dormire profondamente. Il ciuccio sobbalza con delicatezza, unico movimento da ricercare nel sonno. Il mondo non è silenzioso, ma il neonato va avanti a dormire.

Vorrei essere incosciente come te, piccolo. O forse la tua coscienza avere. Quella di ciò che sei, e prima ancora di quanto sei protetto.

Notte come un piccolo (in)cosciente.

E si sa

E si sa che non si dovrebbe andare nei Paesi nordafricani, neanche per la prima volta. E si sa che è pericoloso fare una crociera. E si sa che è meglio stare alla larga dai luoghi troppo frequentati. E si sa che chi si difende è un fetente, a meno che siamo noi.

E si sa che stare zitti a volte è una musica per orecchie troppo consapevoli e arroganti.

Non chiedermi niente

Siediti accanto a me un giorno e non chiedermi niente. Forse nemmeno come sto.

Domandamelo con lo sguardo, va bene. Ma se la tua richiesta dev'essere solo un favore, mandami un freddo messaggio: lo preferirò.

Siediti accanto a me un giorno e non chiedermi niente. Allora ti crederò.

Smoke gets in your eyes - canzone per la notte

Una fiamma che si accende, una che si spegne. Una che continua a illuminare il giorno.

E ogni volta fumo che va negli occhi. Non si piange mai, solo fumo quello che si sprigiona e lascia una traccia, una traccia leggera e impenetrabile nella notte.

Smoke gets in your eyes, The Platters, canzone per la notte.

By my side - canzone per il giorno

Non inseguono solo nella notte volti come fantasmi, persone che cercano di infestare la vita.

Ma a questo e altro sopravviviamo pensando che sei dalla mia parte.

Vorrei che fossi qui. E qui ti trovo.

By my side, Inxs, canzone per il giorno.

venerdì 20 marzo 2015

Notte e ci fosse un luogo sicuro

Yemen, ora? E quanti altri luoghi dove l'umanità cade. Nel mio piccolo. La ferita più amara, l'ho ricevuta in un posto apparentemente sicuro, tra un gregge di ignavi.

Non c'è un luogo sicuro. E forse, se ci fosse, non ci andrei.

Notte e ci fosse un luogo sicuro.


Quando ti accorgi del cuore (Rock)

A. J. Pero. Il tuo nome era fuggito dalla mia memoria. Per me esistevano i Twisted Sister, la loro raffica di no a un sistema, da gridare tra no e belletto.

A. J. Pero, adesso apprendo che sei il cuore di un gruppo. E che il tuo cuore si è fermato.

Forse è sempre così:del cuore ti accorgi veramente quando si ferma.


Dialoghi reali - ringiovanita

Dopo qualche minuto di piacevole conversazione in negozio,lui sobbalza: ma lei è la Lualdi? Sa che non la riconoscevo? Ma... È ringiovanita.

Me lo ripeta ancora lentamente e intanto le compro tutto, giuro.

Il cane poliziotto (e forse non scegliamo mai)

Tutti ad applaudire il cane poliziotto, vittima della follia umana accanto agli umani.

E ti viene da dire: tutti ad applaudirlo, ora che è morto, ma non l'ha chiesto lui di fare quel lavoro, non ha scelto lui di indossare una divisa e un compito.

Poi guardo alle vittime umane e a tutti noi: e mi chiedo se scegliamo mai.

giovedì 19 marzo 2015

Papà, prima parola

Papà, prima parola che non è solo parola. E' vita che torna a scuoterti, fiducia che nessuno può raggiungere.

E pensa: la terza parola che ho imparato, Babbea, Barbera. Me l'hai insegnata tu.

Un brindisi solo di Barbera può essere. Anche lassù. Come fiducia, può solo essere intera, integra, e senza ripensamenti, di un papà.

Buona festa del Papà. Nino. Mio papà.

C'è sempre un altro dolore

Arrivo alla camera mortuaria e trovo una coppia di amici. Non una coppia qualsiasi, se così si può dire: una di quelle che ti butta indietro nei tuoi ricordi, persino alla tua prima vacanza libera, da sedicenne quasi ardita.

E li fisso, come loro guardano me. Finché capisco che non sono lì per la stessa persona dalla quale vado io.

Gli occhi umidi e feriti, e un abbraccio che arriva subito.

C'è sempre un altro dolore. E quello è anche il tuo.

Notte e tanti hanno troppe cose da fare

Istigata da Arguta Paffuta, ho cercato di ascoltare tanti, se non tutti. Fino a rendermi conto che non prendevo nota di ciò che avevo da dire io.

Che sia in un ristorante sotto pressione per un evento o che tu sia su una strada o su una bacheca dove fioccano giudizi e verità, alla fine arrivi a pensare questo

Tanti hanno troppo da fare o se lo inventano, per ascoltare te, per interessarsi a ciò che accade a te, non solo a sé. Un tempo avresti protestato, ora ti chiedi perché sprecare parole. Perché gettare anche la tua attenzione  verso chi ha altro da fare. Quando trovi chi ha tempo e voglia di essere amato.

Notte e tutti hanno troppo da fare.

Comprare il biglietto

Se avessi avuto voglia di assistere al tuo spettacolo, avrei comprato il biglietto.

Freedom is not free, dicevano?

Ho pure finito i soldi.

Arguta Paffuta

Qual è la foto più rosa

Ingolositi dai colori, gli occhi mi inducono a fermarmi. Accosto e frugo per afferrare il telefono e immortalare i fiori di pesco.

Sono immensi e voglio dare il mio contributo, perché siano fioriti per sempre.

Poco dopo mi accorgo di aver inserito il bianco e nero. Che scema, mi rimprovero, ad aver ucciso quel meraviglioso rosa. Rifaccio, ma quando contemplo le immagini mi chiedo

Qual è la foto che valorizza veramente quel fiore? E qual è la foto più rosa?

Getaway - canzone per la notte

Lasciare questa vecchia città, svestire questi angusti pensieri. Pronti, prontissimi, eppure lenti come a concedere un'ultima opportunità.

Scappare, dicono, mentre è solo cercare. Perché l'ardire non appartieni, non ha senso restare.

Getaway, Kiss, canzone per la notte.

mercoledì 18 marzo 2015

Notte e io vigliaccamente ignoro

In una giornata in cui non sono stata così fiera della specie professionale, non voglio cadere vittima di quella umana.

Tunisi. Schegge di dolore, terribile, da cui fuggo. Non voglio ascoltare. Non voglio soffrire.

Una preghiera, mormorata con il cuore, ma senza dare nell'occhio.

Stasera troppo stanca e ferita per capire, vigliaccamente voglio ignorare.

Notte e io vigliaccamente ignoro.

Perché. finora che avete fatto?

Chi sta dalla mia parte

Chi sta dalla mia parte, non è chi dice: oh brava, oh fai così.

E' colui che mi sostiene, quando ho ragione e persino quando sono insostenibile. Chi mi toglie un peso, senza farmelo pesare. Chi sa che devo andare e mi aiuta a farlo. Chi sa che voglio restare e mi apre la porta.

Chi sta dalla mia parte, lo fa meglio di me.

I found a reason - canzone per il giorno

Frugando nel cassetto delle ragioni, ne ho trovata una per tutto. Per vivere,  per continuare a farlo, persino per cantare.

Non mi sono mai tenuta la mano da sola, in questa contorta strada. E se non mi piace, partirò. Ma mai senza di te, somma di ragioni.

I found a reason, Velvet Underground, canzone per il giorno.

martedì 17 marzo 2015

Se ti senti unico

Se ti senti unico, eccezionale, un metro o un chilometro sopra gli altri, lungi da me il privarti del completamento naturale di questa soddisfazione.

Sei unico, come ciascuno di noi. Resta pure da solo a pensarci.

Arguta Paffuta

Che poi non c'è nessuno che mi piaccia più di Kurt Russell

Bravo e bastardissimo. Capace di provocarti insidiosi pensieri, anche quando stai tremando di paura per una non identificata Cosa, anche quando pensi di essere in Antartide e non sei neppure lì.

Avevi preso pure il film, sperando fossi su una spiaggia californiana e arrivasse lui, aitante e sbarazzino. Ora ti sembra fragile, persino con barba e tuta, per un po'.

E se passeggia delinquente rinato a New York, scavalcando il futuro. O fa l'eroe sott'acqua o il cascamorto senza crederci troppo. Si fa inchiodare dal fascino di Goldie o si inventa qualche strano perbenismo.

Poi ti fa piangere a dirotto, prima perché massacra delle ragazze e quindi perché si fa massacrare.

Come ti hanno ridotto, Kurt Russell. Non c'è nessuno che mi piaccia più di te.

Buon compleanno, Kurt.

Notte e c'è altro

C'è altro oltre a mettere distanze tra te e la vita. A osannare i personaggi pubblicamente e a non praticarne mezzo gesto. A dichiarare guerra alla schiavitù e a seminarla.

Giorno dopo giorno, la pelle si ferisce alle spine della contraddizione. Ma guarirà al contatto dell'aria e della sua speranza.

C'è altro oltre all'accumulare. E c'è un vuoto che libera.

Notte e c'è altro.

lunedì 16 marzo 2015

Il primo saluto

Il primo cinguettio, il primo motore, il primo saluto umido di un giorno che non si lascia afferrare.

Un mezzo sogno, una briciola di parola e un passo incerto, ma che sia sempre da te.

Notte e quanta meraviglia

Mi meraviglio di aver fatto tutto, di aver dimenticato qualcosa. Di non aver mandato al diavolo o di non essermi persa.

Di aver preso l'ombrello, nonostante io lo detesti, e di aver presto perso l'ansia scaturita da mancata certezza: ho recuperato proprio l'ombrello mio? Perché io manco lo riconosco.

Mi meraviglio di avere ancora forza e un sogno.

Notte e quanta meraviglia.

La gioia di un lavoro

Nel parco, più rapido dei germogli di primavera, mi confessa la gioia.

- ho trovato un lavoro.

E siccome piovono le congratulazioni, ridimensiona: solo nel weekend, ma è già qualcosa.

Io non la dimentico, la luce fiera negli occhi, e quella sensazione di poter finalmente ricominciare.

È un lavoro di lavapiatti. È la gioia di un lavoro.

Boicottaggi o linciaggi

Detesto i boicottaggi, forse perché fanno rima con linciaggi. Detesto quando uno pensa di giudicare gli altri fino a fare campagna strisciante o plateale propaganda per danneggiarli.

Posso compiere la mia scelta personale, di acquistare questo e non quest'altro. Giudice in chiave minore, e già dovrebbero tremarmi i polsi, ma chi sono per persuadere gli altri a seguirmi? Ho davvero questa augusta (angusta) conoscenza della verità? Posso calpestare le opinioni, piacevoli o seccanti a mio parere?

Musicisti, stilisti, Paesi e furbe lobby ammantate di perbenismo, per non parlare delle cosiddette persone comuni. Che cercano un modo di non esserlo.

Detesto i boicottaggi: puzzano di linciaggio.
Arguta Paffuta

domenica 15 marzo 2015

Quando sbatto contro un ego

Quando sbatto contro un ego, non ho difficoltà o remore a ritirarmi.

Mi infastidiscono i muri, a meno che siano la sola, e temporanea, soluzione per proteggere.

I muri ostruiscono passaggio e visuale, stracciano l'invito al bello e quello dell'ego è il più ingombrante e pacchiano.

Mi riprendo il paesaggio, mio e di tutti, lontano dal tuo muro, forse anche dal mio.

Notte sotto un cielo storto di pioggia

Ti porto a casa un pezzo di cielo, un pezzo di giustizia. Ho cercato sollievo in una partita e di più, nella condivisione con gli amici e il mio fratellino sotto un cielo storto di pioggia.

Ho provato a non pensare, ma la mente tornava a lei, che non doveva morire, perché troppo bene assicurava a tutti. Anche a quelli che non lo meritavano.

E mi affiora il pensiero di David, ucciso senza un perché, come se un perché potesse esistere. Alla bimba che veglia con dolce ostinazione sulla mamma addormentata per sempre.  Di un mondo così ingiusto, che lo metterei a soqquadro.

Proprio io, la più ingiusta di tutte.

Notte sotto un cielo storto di pioggia.

Dialoghi reali - prometti

- Se ti dico una cosa, prometti che non ti arrabbierai?

- ma sai che basta questo per farmi arrabbiare? E magari senza questa premessa, neanche mi sarei arrabbiata?

- preferisco andare sul sicuro.

Che mi arrabbio.

Non è neppure educazione

Che poi rispondere, non è nemmeno solo questione di educazione. É umanità.

È rammentare di avere di fronte o dietro uno schermo una persona. Che ha le sue sfide, i suoi problemi, anche se non li grida.

A light in the black - canzone per la notte

C'è una luce che ti chiama, che ti salva o ti frega. Tu stai già compiendo un passo e non ne sei più tanto sicuro.

Il piede che vacilla, una voce che riconosci. Oppure è perché è così nuova che ti fermi.

C'è una luce nel buio più nero e tu ti poni una sfilza di domande, mentre stai già tornando indietro.

A light in the black, Rainbow, canzone per la notte.

Ti aspettavamo, Silvana. E ancora lo faremo

Aspettavamo che tornassi con la tua consueta energia, messa a disposizione degli altri.

Il tuo club di coscritti, gli enti di assistenza, il gruppo di donne che sapeva fare magie: ogni volta c'eri, non per apparire ma per aiutare.

Di tutte le iniziative, una ne ricordavi con maggiore emozione: il viaggio da Papa Francesco poco più di un anno fa. A condividere il compleanno con il vostro coscritto che più vi rende orgogliosi, voi del mitico '36.

Ti aspettavano in tanti, preoccupati ma fiduciosi, Silvana, e infatti non ci crediamo che ti hanno chiamata su, così, senza neanche un ultimo abbraccio. Ma si vede che anche lassù c'è così tanto da fare, che non potevano senza di te.

Ti aspettavamo, e ti aspetteremo sempre, anzi ora tu aspetterai noi, sempre dolcemente indaffarata.

Riposa in pace, cara Silvana Dell'Acqua.


sabato 14 marzo 2015

Notte e non sono le mie canzoni

Vi sembro aggressiva e sto respirando le stelle. Sdolcinata, e sto infilando il mio giubbotto di pelle.

Le canzoni che ascolto, passano da me, ma poche si fermano. Chi neanche mi guarda, chi mi sfiora, chi mi chiede un bicchiere.

Così è la musica, suadente e infedele. Solo due, tre melodie si sono fuse con me, come riflessi che si scordano di appartenere al cielo, non all'acqua.

Notte e io non sono le mie canzoni.

L'uomo delle stelle - canzone per la notte

Oh sì, se ti ruberei anche all'eternità. Lei troppo ingannata dal non tempo, per gustarti come amo fare io.

Noiose anche le stelle, quando il mio sguardo scivola su, dentro di te.

unica luce nei miei occhi, in questo buio che si smarrisce.

L'uomo delle stelle, Ron, canzone per la notte.

Cose grandi, grandi cose

tutti mi stanno a blaterare di grandi cose. Teorie appiccicate al muro con colle equivoche.

Ma prima arrivi tu. Con spazzolone e guanti. Con storie vere. Come la villetta espugnata dall'asta giudiziaria: dove i giocattoli dei bimbi, immobili, sanno raccontare il dolore.

Tutti a costruire massimi sistemi, con minimi valori. A strillare grandi progetti, grandi cose.

tu mi hai detto cose grandi, cose sincere.

Does anybody out there even care - canzone per il giorno

Tutto il vano strillare, vesti stracciate per la recita pubblica e poi di nuovo splendenti per lo show.

Chissà se a qualcuno là fuori importa, un poco almeno. Chissà se importa, dentro di noi.

Eppure dovremmo svegliarci, prima che sia troppo tardi. Prima che il prezzo sia troppo alto, mondo.

Does anybody out there even care, Lenny Kravitz, canzone per il giorno.

venerdì 13 marzo 2015

Dialoghi reali - era un cane cattivo

- Sa, il mio cane l'ho preso al canile. Era cattivo, dicevano. Allora sa cosa ho fatto.

- che cosa?

- gli ho voluto bene. E il mio cane è buonissimo.

Ci vuole aria gelida

Ci vuole un po' d'aria gelida, una carezza, un pugno.

Sobbalzare, risvegliarsi, accelerare il passo dei pensieri. Non abituarsi alla dolcezza di una natura che deve ricordare anche di essere saggia, e aspra come comporta.

Ci vuole un po' d'aria gelida, ogni tanto. E la forza di respirarla.

Notte e bisognerebbe perdonare

Impiccioni, sfruttatori, chi si aggrappa a te e non si chiede mai a che, a chi ti aggrappi tu. Chi si offende, chi ti scarica, chi mette il broncio, chi purtroppo continua a parlarti per niente.

Perdoniamoli, tutti. Bisognerebbe perdonarli.

E forse, più di tutti, occorrerebbe donare un serio e sincero perdono a noi stessi.

Notte e bisognerebbe perdonare.

I disappear - canzone per la notte

C'è un tempo per varcare la soglia di nuovi giorni, uno per riconoscersi sofferenza, uno per non chiedere compassione, uno per non chiedere niente del tutto.

Ma soprattutto c'è un tempo in cui scomparire. Lieti del silenzio che traccia strade nuove e deserte.

Ciao ciao, sparisco. E adesso, puoi seppellirmi se vuoi. Se lo voglio io, perché mi sono un po' seccata di augusti insegnamenti.

I disappear, Metallica, canzone per la notte.

Sapresti incantare

Sì, immagino che sapresti incantare.

anche me, che ho di diverso dagli altri? Solo una fissazione: la parola io, mi annoia terribilmente.

Girl, you'll be a woman soon - canzone per il giorno

Ma non lo siamo già, non lo siamo mai.

Farselo dire da uomini, che dichiarano di aver trovato ciò che cercavano. Canzoni sempre sagge e perfette, anche se poi ci scappa sempre la lamentela maschile.

Sempre incompreso, per tutta la vita.

Sapessi noi ragazze, che siamo già donne e non lo saremo mai, di sogno in sogno.

Girl, you'll be a woman soon, Neil Diamond, canzone per il giorno.

giovedì 12 marzo 2015

Notte ballando sui tetti

Come gatti o angeli, ombre di pensieri si muovono sui tetti. Ma il loro è un precario equilibrio.

E vorrei riconoscere che così è pericoloso, oscuro, forse persino infelice. Eppure vorrei essere lì con loro, a ballare sui tetti finché l'alba non svelerà la nostra tenera follia.

Senza fermarci per questo.

Notte ballando sui tetti.

Come se ti avessi inseguito

Come se ti avessi inseguito, fino a trovare una porta serrata. E ad abbatterla, buona solo con le parole.

Tutti a dire: facile aprirla, quella porta dannata.

Ma non c'è una maniglia, né un cuore determinato.

solo il  mio, fragile quanto basta.

Come se ti avessi inseguito, e fossi stata fermata.

Ma allora, perché ancora sto correndo.

Non c'è più niente da fare

Folle abbastanza che avvenga così: a volte, è chiaro che non ci sia più niente da fare. E proprio in quell'istante, trovi la forza che sembrava vacillare.

L'energia per rintracciare una nuova direzione e i muscoli assopiti.

Proprio quando non c'è più niente da fare, ti stai già riavviando.

Dialoghi reali - Diecimila nomi

- Marilena, lei non sa cosa mi è accaduto questa mattina.

- che cosa?

- In ufficio, sento "Marilena" e mi giro. E la persona che aveva parlato, si scusa: stavo parlando con il mio capo. Capisce, c'era un'altra Marilena nel raggio di cento metri.

- Pazzesco. Sa cosa significa? Che possiamo puntare in alto. Che possiamo entrare nei primi diecimila nomi del mondo.

Cribbio, che prospettiva deliziosa. Nei primi diecimila nomi del mondo. Mi sento tranquilla e sono pronta a gustare un caffè fiorito, senza folli corse di ambizione, Marilena.

Scendere a patti

Scendere a patti con se stessi, non è grave. Finché non ti rendi conto che non è con le tue forze che ti stai misurando.

Che non stai seguendo i tuoi desideri, e che qualcuno cerca di tracciarti la strada.

Nessuno che meriti la tua attenzione. Tanto più l'assurda scelta di scendere a patti, quando vuoi solo salire.

Nothin' to lose - canzone per la notte

C'erano quei tempi lì, quelli in cui eri convinto che non ci fosse nulla da perdere. Ti buttavi e dicevi: be', che potrà mai accadermi?

Anzi, il più delle volte nemmeno affiorava il quesito. Fosse questione di sentimenti o altro, poca differenza faceva. Sempre persuaso che nulla ci fosse da perdere.

Riascolto questa canzone che profuma di inizio anni '70, con la spolverata di illusioni scricchiolanti di anni '90.

Su, non hai niente da perdere. Se ci credo, forse conquisto un pezzo di vita.

Baby please don't refuse.

Nothin' to lose, Kiss, canzone per la notte.

Darsi una zampa

Darsi una zampa, come si può. Una zampa, un sorriso, una carezza, aprire la porta o il cuore per l'altro.

Quante immagini e vite si sono intrecciate questa mattina con la presentazione della Onlus Carolina nella sede della Famiglia Bustocca. Mentre si spiegava il bene che ci si può scambiare con la pet therapy, vedevo anche i volti di ciascuno illuminarsi. Chi perché sa perfettamente quanto curi l'anima un amico a quattro zampe, chi perché lo ha scoperto di più o del tutto.

Aurora e Belle si fiutavano per diventare amiche, intanto; quest'ultima, la contemplavo con la codina sempre in movimento e pensavo alla gioia degli anziani quando la dolce pitbull entra nelle loro camere e saluta, si arrampica a baciare chi non può lasciare il letto. Una parola buona per tutti, perché le parole non sempre hanno suono.

Grazie Enza,  Marina e tutte le persone che trasmettete questo amore per ogni creatura.

E se volete saperne di più, guardate la bella pagina Facebook, preparata da Simona.


https://m.youtube.com/watch?v=9iH0FCNMxMk

https://www.facebook.com/Carolinaonlusbustoarsizio?ref=ts&fref=ts

mercoledì 11 marzo 2015

Notte e più degli assassini

Ma sì, sparate i video di Oscar Pistorius in carcere.

Io non rinnego ciò che ho imparato, prima di quel giorno devastante. Da lui, certo. E non piango mai abbastanza per la vittima, quell'anima schiacciata  prima che quel volto bellissimo.

Ma nemmeno per lui. Non so come è andata, non lo saprò mai. Ma ho imparato di più sulla gente, in quei giorni terribili, che su di lui. Sugli assassini, in diversi modi e ragioni che mai apprenderò, mai apprenderemo.

Notte e più degli assassini, mi fanno senso i giustizieri. E tra di loro chi si finge tanto amante delle campagne di umanità e poi - in furbo privato, forse perché non ha cuore - sfotte o perseguita chi non ha gambe.

Notte e più degli assassini.

Quando avanzerà la pazienza

Quel giorno in cui avanzerà la pazienza, ti avviserò. Ma adesso è qualcosa di così inafferrabile, che la pongo tristemente al riparo.

Sopporto, per paura di vederla scomparire. Una rapina, nel mezzo della notte e di mille tentativi di metterla al riparo.

Quando avanzerà la pazienza, ti avviserò perché tu possa passare, ma ora preferisco metterla alla prova da sola.

Dialoghi reali - Stavi andando bene

Mi infervoro,o così credo, nello spiegare un progetto e una direzione d'anima.

E il giovine (con la i, voluta da Arguta Paffuta) a tavola mi frena.

- No, spiega meglio. Stavi andando bene.

La vita è sempre un esame: duro da digerire.

Prima ancora

Prima ancora delle mie parole, tu i miei occhi ascolti.E hai già sentito più forte, anche della mia anima.

Io schiava e bigotta

Io confesso, e vi ammiro che volete vivere in una dittatura, perché queste democrazie fasulle vi disgustano.

Io sono schiava e bigotta, e mi fa schifo stare in luoghi dove sono costretta ad abbassare il capo, infilare un burqa e non guidare (auto o vita) perché non sono degna.


martedì 10 marzo 2015

Perdere tempo

Non ho più tempo, per perdere tempo.

Noi creature

Quanti mi stressano e ci proverebbero, per stabilire le differenze tra me, pseudobrillante umana, e te. Sai quante sono? Cento, immagino di no, molte di più.

Ma nessuno sa trovarmene una più forte di ciò che ci unisce: siamo creature.

Veniamo dallo stesso Pensiero, dalla stessa Mano. E nessuno sa insegnarmi la gratitudine per questo, come sai fare tu.

Notte con il filo del giorno

Riavvolgendo il filo del giorno, non oso perdermi. Fin dal posteggio improvvisato davanti al bar, con la vecchia casa che tu conoscevi bene, domata sotto il santuario.

Chiudo gli occhi e vedo i tuoi giochi, ma devo fuggire ed entro al bar. Il cappuccino fugace diventa un omaggio alla primavera, e nel giro di pochi minuti vedo tre persone che conosco: tra di esse, un'amica che per i libri vince ogni ostacolo.

Corro a un incontro che ha il sapore dell'alba, per il mondo testardo. E la giornata è solo all'inizio. Ma poi scorre, corre più di me e non so, alla fine, cosa abbia io portato di buono a frammenti di mondo.

Finché torno da te, sotto un cielo scuro. E mi basta alzare lo sguardo, intercettare una stella, ora due. E il filo si riavvolge, con amore perfetto.

Notte con il filo del giorno.

Riprenderò

Riprenderò a suonare, a coltivare dubbi con la pioggia di primavera, a camminare scalza.

Riprenderò a sorridere, quando lo voglio o altri ne hanno veramente bisogno.

E nel riprendere affronterò azioni di cui neanche ero capace prima. Forse, persino a disegnare.

Riprenderò a vivere, sogno, e tu con me.

lunedì 9 marzo 2015

Mi ripagano le stelle

Mi ripagano le stelle, senza moneta contante. E quando infilo la testa nel buio, mi vengono in soccorso.

Lampi mozzafiato, come una bellezza che si fa accarezzare dal tempo.

Mi ripagano le stelle, riempiendo il cuore, non le tasche. E se ne vanno senza privarmi del sorriso.

Notte e sono grata a Pippi

Sono grata a Pippi Calzelunghe, perché ha osato anche per me. Io indossavo le lentiggini bersagliata da racchie abbronzate, diciamolo. E lei girava con naturalezza estrema.

Così sola, anzi mai. E la scimmietta, la volevo io. Pippi faceva ciò che voleva, a volte anche ciò che volevo io.

E crescendo mi sono ribellata più di quanto gli altri vogliano vedere, ma la mia coscienza tutto vede, persino ammette.

Mi muovo con la dolce arroganza, di chi ha perso troppo per trattenere. Di chi ha deciso di essere forestiera, per pagare il prezzo della libertà.

Di questo, quanto devo a te, Pippi Calzelunghe.

Notte e ti sono grata, Pippi.

Attento alla primavera

Stavo per gridarti: attento alle margherite.

Ma tu, eri già attento alla primavera.

A chi chiedere come stai

Volevo chiedertelo in chiesa. Mi sono lasciata inseguire nella sera fredda con discrezione.

Sì, ti domando come stanno le persone delle quali ti prendi cura.

Poi qualcosa, qualcuno mi fa mormorare: come stai tu?

E mi scuote il tuo stupore; no, di più la tua pronta risposta. Perché forse da tempo volevi sentire questa domanda e quasi te ne vergogni.

Perché quando ti prendi cura degli altri, tu passi in sordina. Mentre hai bisogno di sentire che qualcuno si prenda cura di te, anche solo per un istante.

domenica 8 marzo 2015

Notte con le seconde ufficiali

Tornata a uno dei capitoli più cari, seconde ufficiali.

Seconde tra i secondi, seconde conclamate. Ma, osservando coloro che si proclamano primi, non sentire il piacere più vistoso?

Quello non di dichiarare, bensì di fare. E di non aver bisogno, realmente, di nessuno.

Notte, donne. O seconde ufficiali.

http://www.nomosedizioni.it/catalogo.php?b=12NMS412

(Cominciare a) ringraziare le donne

Che delizia, presidente, sentire che non bisogna smettere di ringraziare le donne.

Qualcuno, deve anche cominciare.

Arguta Paffuta.

More than a woman - canzone per la notte

Sarà che mi hai visto crescere e che tra le mie braccia hai trovato il paradiso.

Ma se sono felice di essere di donna, gioia ancora superiore mi offre questo tuo grido d'amore.

Che sono più di una donna, ancora.

More than a woman, Bee Gees, canzone per la notte.

Vite fa

Vite fa, ho sbagliato nei modi e compiuto la scelta più giusta. Ho chiesto scusa e non sono tornata indietro.

Maldestra e lieta, addolorata solo per il dolore altrui, vite fa. E sa il cielo se non abbia pesato, questa sofferenza.

Vite fa.

E l'unica, meravigliosa vita con te.

Dialoghi reali - chi ringhia

- ma chi sta ringhiando? Il cane?

No, certo, sono io, perché il cane non mi consegna la pallina.


sabato 7 marzo 2015

Dialoghi reali - Parlare di animali

- Perché stai a parlarmi di animali?

- Perché loro hanno un'anima

Notte e canta il prosecco

Confesso che abbandono ogni orgoglio nazionale, per non dover scegliere tra champagne e prosecco.

 Non è colpa mia - mi sussurra la complice Arguta Paffuta - se lo champagne mi ha curato da solenni raffreddori. Solo una questione medica.

Ma poi c'è un amico che ti fa un dono speciale. In un luogo speciale, dove il tempo si ferma a restituire consapevolezza. Dove c'è un padre che merita di essere coccolato.

E non è colpa mia - mormora sempre la complice accreditata - se il prosecco sta cantando. E la vita è tutta una musica.

Notte e canta il prosecco.

Chi è più felice

Vedo un uomo, capelli bianchi e cuore bambino. Accanto un cagnolino nero, che saltella a caccia della pallina. Poi lui mi racconterà che il piccolo viene da lontano, strappato a vita di strada e stenti.

Ora, è felice, mi dico, vedo.

Raramente mi sembra di aver visto qualcuno così felice e non so chi dei due lo sia di più, come se la felicità loro fosse un tutt'uno.

venerdì 6 marzo 2015

Notte e non c'è bisogno d'accodarsi

Certo che mi ribello. Perché lo penso sommessamente, e anche ad alta voce stasera...

Non c'è bisogno di accodarsi.

Per sentirsi importanti, forse persino vivi. Per contare. Per costruirsi.

No, non c'è bisogno di accodarsi ai fighetti di turno.

Un fighetto pirla, e di successo apparente, sempre pirla è.

Notte e non c'è bisogno di accodarsi ai fighetti di turno. E neanche di accordarsi.

Apparire

Lo so, ci sono aspetti che rischiano di farmi apparire male. Stampata fuori dai cliché o intrappolata in uno inaudito, fuggendo dalla mia volontà.

Ma mi scrollo via ogni tentazione di timore, riflettendo: come se di apparire, mi importasse affatto. Conta solo essere, e ciò che sono da scoprire ogni giorno anche per me.

Ho perso momenti

Ho perso momenti per macinare ore. Occasioni irrecuperabili, per alzare montagne incerte.

Adesso non c'è alcun traguardo che si profili come degno per tirare avanti, per non fermarmi a sbirciare un fiore minuscolo o un pensiero.

non voglio più perdere momenti.

giovedì 5 marzo 2015

C'è sempre qualcuno

C'è sempre qualcuno che ti sta ingannando. E c'è sempre qualcuno che ti sta venendo incontro, anche quando non lo vedevi, neanche lo volevi.

Ma più di tutto: c'è sempre qualcuno, e quel qualcuno sei tu.

Meglio le persone

Gli eroi, ben vengano: non sarò io a mandarli via. E guarda i presidenti miti senza macchia di Paesi lontani: che spettacolo. Uh, la rockstar perfetta che sparge bene e pace con le sue parole sul mondo.

Tutti fantastici.

Ma chissà perché, preferisco le persone.

Scusa (social creature) ma sono una persona

Non ti sento da anni, potrei persino pensare che tu sia scappata in Giamaica, social creature. Se non fosse che ogni tanto, svogliatamente, incappo nei tuoi post. Ora arrivi, e mi chiedi un piacere, banale o della vita.

Non ti sento da settimane, certo ogni tanto capto i tuoi messaggi in cerca del senso della vita e di un aiuto, e ti aiuterei.

Ma tu, social creature, che dal vivo non sento da anni.

Tu che mi sai taggare per propagandare le tue opere e poi manco mi conosci per strada.

E tu social creature, che mi chiedi aiuto...

NON POTETE ALMENO FINGERE DI CHIEDERMI UNA VOLTA COME STO?

Scusate, ma sono una persona.

Notte come in una vigna

Hanno quella musica tutta loro, i calici. Immersi in sogni ora ondulati, ora pacati come una notte di inverno.

E dietro si stende un velo di parole, di colori che si rincorrono per raccontarti come tutto ebbe inizio. La stessa Bibbia scelse di mettere subito in chiaro, con Noé: tanta acqua, troppa, e il vino che poi stordisce di consolazione.

Frasi come dipinte, nella sapienza degli uomini. Ma nulla spiega tutto così bene,come in un calice. E prima ancora, in una vigna.

Notte come in una vigna.

Beat it - canzone per la notte

Non c'è bisogno di capire chi abbia torto o ragione; del resto, potrebbe persino cambiare il vento, con il suo verdetto.

Allontanarsi, è sempre meglio. Dalle risse provocate per alimentare audience o per ferire, dagli attacchi pretestuosi, da un bullo o dal gerarca di turno.

Non mi piace l'idea di scappare, ma di prendere le distanze. E soprattutto, mai per paura, anzi per una strana, ragionevole chiarezza.

No One Wants To Be Defeated


Beat it, Michael Jackson, canzone per la notte.

Meritare un cielo blu

Un cielo così blu, non sei sicuro di meritartelo. Allora il vento scompiglia la resistenza.

Un mondo così tranquillo, tra alberi immensi e silenzi d'amore, forse non può proprio prendersi una pausa talmente lunga per te. Allora viene scosso da clacson, telefoni e sussulti vari.

E stai per rinunciare, finché fermi tutto e resti immobile e felice in mezzo al vento.

Perché sono una creatura e mi merito un cielo blu, alberi immensi e silenzi d'amore: un dono tra i tanti, fatti scivolare senza invadenza dal mio creatore.

mercoledì 4 marzo 2015

Vergogna

Ogni tanto non guasta provare vergogna. Anzi è un modo onesto di sentirsi vivi.

Manchester - canzone per il giorno

Se credo in Dio, chi lo dice che Lui non crede in me? Forse lo fa persino se io mi sottraggo.

Nuoto e attraverso l'Atlantico, viaggio in Paesi inespressi, incontro una marea di personaggi.

Giochi di parole, giochi di ruoli, aspettando di approdare a uno scoglio di certezza.

Può darsi che sia un genio e quasi sicuramente non credo in Dio come dovrei, quanto lui crede in me.

Manchester, from Hair, canzone per il giorno.

Comandi tu

Fai tanto rumore, sei impeccabile in apparenza e puoi inchiodare le vite altrui.

Comandi tu. Vento e altri che ti copiano.

Ma quando travolgi tutto e porti tanto lontano, ti senti forse più vivo?

Comandi tu. Non ti invidio per niente, creatura solitaria, immersa nella gente come in una eterna punizione.

Notte e ci vuole pepe

Sì, formaggio al pepe, avevo giurato che non ti avrei toccato fino a un  momento preciso. Sono caduta e do la colpa al fatto che ti chiami diavoletto nero.

Così per scherzare. Sono lucida e appagata, in un mondo che mi appare così insipido.

Ci vuole pepe e forse il pepe è non intestardirsi su se stessi.

Notte e ci vuole pepe.

martedì 3 marzo 2015

Notte e puoi respirare la Scozia (breathing Scotland)

Non ho mai fumato, e il tabacco mi scivola via. Eppure c'è del vago fumo che mi chiama, quello che parla di Scozia.

Whisky, che si fa respirare, prima di bere. Acque che travolgono senza fare del male. Tutto questo respirare la Scozia, però, mi procura dolore. Perché mi manca, senza un perché.

Breathing Scotland. Through whisky and dreams.

Whisky e sogni si mischiano, con la naturalezza dell'acqua che danza a Skye. Tu pensi di respirare e invece viaggi in un mondo distante. Viaggi, perché è tutto ciò che sia fare.

Notte e puoi respirare la Scozia.

Whiskey in the jar - canzone per la notte

Non si può intonare canzone più determinante, da chiunque cantata. Thin Lizzy, accetto di buon grado solo l'impronta dura dei Metallica.

Storie di altri tempi. Drammi da cui trarre persino la forza di sorridere. Avventure banali eppure imprendibili. Tutti a raccontare questi mirabolanti personaggi, e poi c'è solo un protagonista.

Whiskey, e pazienza se è irlandese, whisky nella giara, nella ciotola o dove volete voi. Che strimpella più forte del diavolo. E tu lascia pure Molly ad attendere.

Whiskey in the jar, Thin Lizzy, canzone per la notte.

lunedì 2 marzo 2015

Decidiamo noi

Non do la colpa a tutto questo blu, se mi ribello di gioia.

Sotto questo cielo contiamo solo io e te. Sento balbettii che non mi interessano, non ci importano affatto. 

Una musica fresca corre sull'erba e dobbiamo ascoltarla. 

Per quanto, lo decidiamo solo noi.

Notte e la realtà supera

Forse mi sono infilata in un film. Non credevo che le battute fossero scritte con tale precisione, per giocare sul filo dell'equivoco.

Poi, ho capito che si trattava della dannata realtà. E in mezzo ad essa ho capito perché tanto mi spaventa, e ancora di più mi piace.

Notte e la realtà supera sempre la fantasia.

Incerte foglioline

I fiori più curiosi, magari le farfalle indecise se prendere il volo o gustarsi il calore dell'erba. Non so cosa mi conduca più nella primavera, di cui ho disperatamente fame.

Ma forse sì, lo vedo perché mi blocco, di contentezza: quelle incerte foglioline, comparse chissà quando. Giuro, ieri non c'erano. Nell'erba spuntano, di sfumatura vivace ma subito quasi pentita: come consapevoli del fatto che sia presto, troppo presto.

Eppure, chi se ne frega: hanno voglia di vivere e godere delle carezze del sole, proprio come noi, incerte foglioline umane.


Fields of gold - canzone per il giorno

Pazza come il tempo, a sospirare già sull'estate. I campi sembrano d'oro, quando sei piccino. Che sia grano o la contagiosa allegria del girasole.

Il cielo geloso, forse proprio del sole, e io che non amo fare promesse, forse alcune ne ho anche infrante.

Ma quella rimane sotto ogni sguardo buono dell'universo: cammineremo in campi d'oro e li accarezzeranno sempre i nostri sogni, insieme.

Fields of gold, Sting, canzone per il giorno.

domenica 1 marzo 2015

Dialoghi reali - che razza

Questa insana passione per l'ufficio postale, non so dove l'abbia presa. La cucciola però questa volta punta un signore,  la sua bicicletta.

Lui è un giovane cinese, o così penso. Cerco di portarla via, ma c'è feeling troppo forte. Allora lui l'accarezza e mi chiede come si chiami il cagnolino. Poi domanda.

- Di che razza è?

- E' una bastardina. Una meticcia.

E lui ci osserva, quindi dice: Allora è come me.

- anche come me, rispondo.

- Perché?

- Perché siamo tutti meticci.

Lui fa per negare, ma la fila chiama.

Io vado via, fieramente meticcia, come ciascuno di noi.

Con una mano sola

Sto imparando a scrivere con una mano sola, per non svegliarti quando ti addormenti accanto a me e io ho ancora qualcosa da martellare sulla tastiera.

E tutto diventa così facile, persino più chiaro, quando scrivo con una mano sola, io innamorata (respinta) della velocità.

Notte e non basta lo spazio per la felicità

La prima farfalla è solo una scusa, per accogliere la primavera. I tuoi nuovi amichetti, il parco che sembra sconfinato, e l'altro più piccino, ma con i compagni di gioco da sempre.

E allo stadio la sconfitta attesa (ma non mi arrendo) scompare di fronte al ritorno di mamma Wilma e di papà Peppo dopo mesi. Ci sappiamo sempre consolare. Basta una stretta di mano di un ragazzo anche lui tornato dopo un po', quella sì inaspettata. La vista di tre generazioni, compresi i bimbi dolcemente ostinati sugli spalti e il signore che viene ai popolari rigorosamente con cravatta.

Persino fuori, pensiamo che se va male, troveremo l'avversario di sempre, il derby vero, e ci mettiamo pure a ridere.

La primavera esita ad andarsene la sera e sa di martini, di un dolce appena accennato, del tuo abbraccio.

Notte e non basta lo spazio per scrivere tutta la felicità.

Sounds like a melody - canzone per la notte

Non un suono qualunque, ma una melodia. Qualcuno affermerà che si tratta di una suggestione.

Ma non è lo tutto, se (non) vogliamo? Scorre la telecamera sulla nostra vita e non è finzione se ci sentiamo Cary Grant e Grace Kelly. Dal riso alle lacrime, dall'estasi alla gelosia.

E che cadiamo o danziamo, solo noi riusciamo a entrare in quel mondo nascosto, dove la tua risata suona come una melodia.

Sounds like a melody, Alphaville, canzone per la notte.

Magic - canzone per il giorno

Mi conosci? Sono sempre stata nella tua testa.

Quella che ti sembra una romanticheria stile Olivia Newton-John, un giorno accade. E' dannatamente reale. In qualche modo ti guido, anche se tu sembri guidare me.

Devi solo credere che siamo magici, e magie facciamo. Devi solo crederlo, perché è così.

Magic, Olivia Newton-John, canzone per il giorno.