martedì 30 giugno 2015

Grecia, Germania e cos'è il razzismo

La dannazione di voler bene a due Paesi, forse a tutti, persino a quelli che non conosci: a Expo in questi giorni mi basta un colpo d'occhio per giudicare la mia ignoranza inaccettabile.

Non chiudo occhio pensando al dolore dei greci. Alle immagini gridate dalla tv e a quelle che mi sussurra il telefono: l'amica cara che fa la spesa e deve mettersi in coda, un nonsenso che tanti compiono in un momento che senso non ha.

Non chiudo occhio pensando all'atteggiamento verso i tedeschi. Il popolo dei tedeschi. I burocrati, i governanti, non sono il popolo tedesco. Democrazia, quindi li hanno votati. Ah, che nausea di fronte a questa rapida conclusione e al collaudato qualunquismo che aiuta a non fare nulla.

Se usassimo metà dei giudizi facili verso i tedeschi, rivolti ad altri popoli, saremmo tacciati di razzismo. E' razzismo.

Tre anni fa, durante una sera interminabile agli Europei piansi sul nonsenso di un contrasto. Adesso ho il groppo in gola, perché nulla è cambiato.

Anche perché sappiamo solo blaterare. Di mettere insieme quest'Europa non ci prova nessuno e forse a pochi interessa, nemmeno ora che stare uniti sarebbe più importante che mai.

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