venerdì 12 giugno 2015

La pazienza che fa nascere

Meno male che mamma sa aspettare. Dev'essere l'unica della famiglia, mi dico scherzando ma non troppo.

Mi piace ricordare questo scampolo di leggenda familiare, di anno in anno, anche con qualche variazione, come i cantastorie. Lei che chiama, già tormentata dalle doglie, ma il portinaio riferisce che papà è con clienti.

- Lo devo chiamare? E' urgente?

- No grazie.

E più tardi ci riprova, ma papà è con i clienti di cui sopra.

- Ma ha bisogno?

- No, non lo disturbi.

Per fortuna, Giurgen non era un portinaio. Cioè, sì, ma nel senso pieno e fondamentale del termine: si interessava del bene comune. Così riferisce comunque e papà capisce: perché mamma era fuori termine - dice il pragmatismo bustocco - e perché lui sapeva la cosa fondamentale.

che lei è paziente, anche quando borbotta. Che lei è l'unica che sa aspettare, se sta male lei.

Meno male che stiamo correndo in ospedale, perché io non so attendere per niente. Voglio nascere e magari a cavallo di due giorni, così sarete sempre nell'imbarazzo di scegliere il giorno giusto per festeggiarmi.

Io, una cosa l'ho capita: è la pazienza, che fa nascere.


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