sabato 27 giugno 2015

Un calcio è una mano tesa

Un calcio d'inizio che mi riporta così indietro. Nel carcere della mia città, anni fa, ho visto, incontrato tanti sforzi di tendere la mano e di chiedere a chi era fuori da quelle mura di fare altrettanto.

L'emozione attraversa i ricordi, a ripensare agli incontri di quegli anni. Anche a un'amicizia che mi ha fatto crescere tanto. 

Ci si trovava con i libri, principalmente. Con la voglia di riscattarsi o di farsi credere, di perdonare, di perdonarsi, di ricominciare. Di ricordarsi che quando si cade, c'è speranza se qualcuno è accanto per aiutarti a rialzarti.

Non è che la mia Busto abbia sempre raccolto il messaggio. Eppure c'è sempre stato.

Per  questo motivo, io ci spero. Sta nascendo una squadra di calcio, e so che Luca Cirigliano ci ha messo tutta la preparazione, ma più ancora il cuore.

A questi ragazzi ora manca solo una cosa: un avversario, che in realtà è un amico. Qualcuno da battere o con il quale perdere una partita, ma senza essere mai sconfitti.

E io sogno che una, due, cento società, minuscole o affermate, vengano a dare il calcio d'inizio. A tendere la mano.

Nessun commento:

Posta un commento