venerdì 13 novembre 2015

Papà, piangere tutti piangere te

Ho cercato di soffocare ogni anno queste ore terribili, di non pensare all'ultima sera che ti ho abbracciato, a questa mattina in cui sono accorsa appena in tempo per sentire la tua voce un'ultima volta, troppo tardi per salvarti. 

Papà, oggi è ancora più terribile unendo la sofferenza della Francia. La Francia. Mi viene in mente il tuo francese, che parlavi così bene. Mi viene in mente quanto hai usato questa lingua, per girare il mondo, a partire dai Paesi arabi. E il Corano che in francese hai comprato: l'ho letto io, in francese poi, e ciò che penso è solo nel mio cuore.

E l'ultimo viaggio insieme, in Francia, con il mare che cantava di notte. A Parigi insieme non siamo mai potuti andare. Parigi. Sì, tu eri preoccupato, angosciato quella domenica in cui la visitavo dopo Strasburgo con la mia sorellina e avevo sentito parlare la TV di esplosioni.

Papà, che pensieri in una notte insonne, quando vorresti piangere tutti e piango te.

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