martedì 9 febbraio 2016

Notte e ho toccato un vestito

Ascolti, respiri, cerchi di districarti tra la folla e tra le telecamere. Poi, vedi uno dei protagonisti con un vestito stupendo. Il colore, ma prima di tutto la stoffa. 

C'è qualcosa che ti chiama, ma non sai bene cosa sia. Così compi il tuo dovere, domandi, annoti, però poi glielo devi chiedere: scusi, lei ha una giacca bellissima, posso toccare la manica, il tessuto?  E lui dice: sì certo, un po' sarà contento da tessitore, un po' penserà anche che sei scema (questo lo sussurra Arguta Paffuta, per confondermi).

Ma poi lo so. Mio papà l'avrebbe fatto. E a ben guardare, lo fece anche un ragazzo tanti anni fa, la prima volta che lo conobbi come fidanzato di una mia cara amica. Fummo presentati e lui neanche me lo chiese; allungò la mano perché voleva sentire il velluto dei miei pantaloni.

Ho toccato un vestito, un gesto antico per cui mi sento felice come una bambina.

Notte e ho toccato un vestito.

Ps:a proposito, la mia amica oggi diventò la splendida moglie di quel ragazzo.

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