domenica 17 aprile 2016

Fidati, e sento

Fidati. Sai che parola tremenda? Che peso e che leggerezza può contenere allo stesso modo. Ripenso al fatto che due persone me l'hanno rivolta in situazioni e maniere differenti, nel giro di poche ore.

Una, non la conosco. Conosco il suo dolore, ciò che l'ha ferita, come l'ha fatta arrabbiare, reagire, costruire. Un giorno era al bivio delle mie paure e mi ha detto: fidati di me.

Come posso? La mia fiducia è a brandelli che neanche si posano su me stessa. In qualche modo l'ho fatto.

Poi, me lo dice un altro uomo, del quale ho molta stima. Ce l'ho, perché vedo il bene che fa. Gli racconto una cosa che mi accade, un  monito che una creatura cara mi rivolge e lui usa questa parola per prima: fidati. Fidati della creatura cara, che vuole prendersi cura di te, ma tu devi compiere un passo.

Fidati, e sento una scossa dentro. E' una parola troppo importante e me la scrivo nel cuore, oltre che nei cassetti.

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