lunedì 8 agosto 2016

Notte e (come) due vecchi amici

In agosto ci si può perdere davanti a un'insalata infinita, per riuscire a raccontarsi.

Tu mi sveli qualcosa che ti stava rodendo, o fingeva di farlo: adesso, cambierai opinione su di me. E a ogni parola, ci provo, ma non riesco. Ho ancora nella mente i tuoi occhi - pochi istanti prima  - che si velavano al ricordo di un amico.

Io scuoto la testa: non riesco a cambiare opinione. Ma ora lascia raccontare me. Ti dico ciò che mi è accaduto due settimane fa. Quando una donna mi ha dimostrato, con poche parole e occhi sofferenti, che il tempo è gentiluomo. Me l'ha confessato, proprio come diceva mio fratello. E in quel momento tutto è crollato e rinato: non siamo noi a dover fare giustizia, ma chi ne sa più di noi.

Tutto è così chiaro, eppure i miei occhi si offuscano, si velano al ricordo di quel momento e di mio fratello.

Oggi siamo qui, in una pausa prolungata di agosto, come vecchi amici. Vecchi amici, improvvisamente.

Notte e (come) vecchi amici.

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