domenica 28 agosto 2016

Silenzio parla Agnese (ma ci sembriamo normali?)

I politici vanno ai funerali delle vittime. Che falsi. Non ci vanno. Che disgraziati.

A questo valzer di veleni dovrei essere abituata, forse rassegnata. Basta ignorare il fiume, però, per non farsi trascinare via?

Compaiono altri post e mi rispondo da sola: no.

Si tratta delle parole rivolte ad Agnese Renzi. Io non sono fan di nessuna first lady al mondo, e neanche di mezzo premier, per la precisione. Ma mi ricordo anche cosa siano, ogni tanto. Persone. Come noi. Del resto, come ci trattiamo tra di noi? Scannamenti su pubblica piazza virtuale o serpi che  fingono a oltranza su quella piazza e cercano di seppellirti la vita via messenger o con altri nei loro salotti whatsapp.

Ieri proprio mi è parso di vedere il fondo, anche se purtroppo non dev'essere così.

Quando  sui social leggo insulti, espressioni volgari e rabbiose, derisioni verso questa donna che piange ai funerali (se non avesse pianto, gli insulti non sarebbero mancati comunque), perdo totalmente la speranza.

Ma vi sembra normale?

Ma ci sembriamo normali?

Ma vogliamo svegliarci e parlare da esseri civili, ogni tanto?

Silenzio, parla Agnesi, diceva la pubblicità. Agnese non ha parlato, se non con le sue lacrime che sono quelle, che dovrebbero essere quelle di tutti noi.

Ma stessimo zitti, ogni tanto, noi.

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