domenica 11 settembre 2016

Notte e cos'è la gentilezza

Voci e muscoli esibiti sugli spalti, il nervosismo della settimana che scivola qui, a volte con un sorriso a volte - lo ammetto - in modo patetico.

Ma è lo stadio. E' il luogo che raccoglie e divide. E quando esco e incontro tre magnifiche generazioni affiancate, già è piacevole rendersi conto di come tutti rallentiamo il passo con delicatezza, quasi per caso, per non affaticare il nonno sotto la calura.

Poi il mio amico che ha strillato fino a pochi minuti prima, si gira lievemente, oltre ancora suo padre. C'è un uomo che cammina più lentamente ancora e ogni tanto sfiora il muro dello stadio, come per appoggiarsi. 

- Forse è in difficoltà.

Pochi istanti dopo, il mio amico è lì, a fianco dello sconosciuto: ha bisogno di aiuto?

No, è la rapida risposta del signore, arrossato in volto. Ma subito dopo aggiunge, con voce più morbida: per favore mi aiuta ad attraversare?

Pochi metri più in là, c'è infatti la sua auto. E il mio amico lo accompagna in silenzio, tornando poi velocemente accanto al padre.

Io se dovesse scegliere un'immagine di gentilezza, prenderei questa: oggi e a lungo. 

Notte e cos'è la gentilezza.

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