lunedì 14 novembre 2016

Tutto il tuo tempo (ciao Giorgio)

Lo so, dovrei ricordare il Giorgio con lo sport nel sangue, con la fiducia nei ragazzi, con la macchina fotografica sempre in azione agli eventi, la gioia del premio alla Pasqua dell'Atleta.

Ma vede, signor Giorgio, io ora vedo altro. Quel signore elegante che anche la cucciola aspettava festosa, per un piccolo tratto insieme.

Piano piano perché bisogna attendere l'altro, come un giorno si spera attenderanno noi. Perché ogni parola consegnata è un tesoro irripetibile.

Quei piccoli percorsi insieme mi sembrano come tutti gli anni in cui ci siamo incontrati, di corsa.

E l'emozione alla parola Ardor o al nome di Angelo Borri. Ancor più quando risuonava il suo nome: Benve. Lei era andata avanti e lui la amava come ogni giorno insieme sulla terra.

Ah sì un'altra ombra di commozione: quando si parlava di Argentina. E sarebbe partito ancora.

Non così lontano però, Giorgio. Non ora.

E io devo ringraziare di ogni piccolo tratto insieme perché mi ha insegnato sempre tante cose.

A partire dal fatto che se si vuole viaggiare, bisogna vincere il dolore e attraversare la strada. E indossare l'abito migliore.

Ci vuole tutto il tuo tempo. E tutto il cuore.

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