mercoledì 8 marzo 2017

Notte e perché il rock è donna

Un intenso video proposto da Nikki Sixx mi trasmette tutti quei sogni vissuti da ragazza, quando ero convinta che il rock fosse donna. Che fosse solo questione di tempo. Tra annunci mal interpretati: offresi tastierista e pensavano già ad altro. Tanto che vuoi faccia una donna, nel rock: mica vorremo prenderla sul serio.

Un po' malinconicamente, ho messo da parte la tastiera, ho abbandonato la chitarra, ho tempestato il piano come potevo e ora sto anche maltrattando l'armonica. Ho consegnato il rock agli uomini e al loro cospetto più o meno mi presento.

Finché scorrono tutti questi nomi. Janis Joplin, voce agrodolce, forza che si sbriciola o si sublima. Reagisco, con Joan Jett e la sua dichiarazione d'amore al rock. Tante, devo dire, mi sembra che con questa musica c'entrino poco, ma pazienza.  Sento una cicatrice dentro di me quando scorre il nome di Wendy O. Williams: oltraggiosa, dicevano, e in realtà che cuore, tanto da andare in frantumi, pure lei.

Il rock è donna, che salga sul palcoscenico o no. Che sia baciata dal successo o da un raggio incerto di riflettore. Anche quando ci mettono lì, addobbate, possiamo fare qualcosa: strappare i lustrini e gridare non più forte, semplicemente meglio.

Il rock è donna, come la vita. Come il mondo che fa l'arrogante, ma non sa che pesci pigliare se una donna non prende la chitarra e suona, come dice lei.

Notte è perché il rock è donna.

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