domenica 28 maggio 2017

Come un pugno nel cuore (grazie Abdalaziz)



Al corso rinviano Buzz Aldrin e io sono abbastanza delusa: niente viaggio sulla luna, niente incontro con il mio mito.

Per fortuna c'è lui, Abdalaziz Alhamza che racconta la lotta sua e di altri giovani per la libertà. Contro l'Isis e tutta la merda (chiara e netta slide) che frena e massacra Raqqa.

Mi schiaccia a terra, mi svuota, mi fa piangere. Un pugno allo stomaco, anzi nel cuore.

E pone un sacco di domande a quest'anima rappezzata che mi trovo addosso. Che cosa vuol dire ribellarsi? In Siria e non solo? Che cosa significa cercare e denunciare la verità? Quando non si capisce che non basta più nemmeno quello?

Vedo i volti dei colleghi di questo giovane che è diventato giornalista per salvare una città, la sua gente e la libertà.

La libertà... non importa se la minaccia Un terrorista o un dittatore. È tutta la stessa merda. 

Non posso farti domande, Abdalaziz. Il silenzio tra le lacrime e il bisogno di fare sono tutto ciò che ti posso donare, per dirti grazie.

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