sabato 20 maggio 2017

Notte e la risata del mio amico

A volte, a furia di non poter essere dappertutto, ti sembra di non essere da nessuna parte. A mettere un po' di ordine amorevole, ci pensa un amico.

Quando arrivi da lui, sai che sono trascorsi anni, eppure non te ne puoi capacitare. Ci pensa la sua risata a seminare scompiglio ancora nelle tue certezze, perché è la stessa di sempre.

E la rivedi scolpita in tanti momenti di vita. Quando scrivevi o ci provavi, e le porte dell'ascensore si aprivano e arrivava lui, l'Alfredo, spingendo con la furia della vita la sua carrozzina. E un giorno eri proprio giù e mica potevi dire quale tempesta ci fosse dentro di te, ma lui si presentava con quella risata contagiosa e fingeva di stupirsi di come tu scrivessi così veloce.

Facevi la scema, condividevi un dolce o un pensiero, programmavi la prossima festa o scatenavi una battaglia tra le vostre squadre.

Nulla aveva importanza, se non quel punto fermo: la risata del tuo amico.

E se non è cambiata, forse c'è speranza che questo mondo sia migliore di quanto osassi sperare.

Notte e la risata del mio amico.

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