mercoledì 3 gennaio 2018

Notte e dell'amore dei figli

Dell'amore dei figli si parla poco. E' scontato, si dirà: fa notizia quando viene meno. E che differenza c'è allora, con quello dei genitori?

In questi giorni, in queste ore in particolare vorrei dedicargli un pensiero. Forse perché ho visto figli che in silenzio, senza farsi troppo notare, dicono addio ai loro cari, accuditi fino all'ultimo istante e più. E altri lo stanno facendo, ugualmente dietro le quinte, senza proclami. Una carezza, minuti che diventano ore, sacrifici che sono un balsamo.

Perché è giusto, perché è bello, perché un sorriso o anche la sua ombra spazzano via la fatica.

Che cos'è la fatica, quando si tuffa nell'amore.

Dell'amore dei figli si parla così poco. Io vorrei dire loro grazie, stasera.

Notte e dell'amore dei figli.

1 commento:

  1. Notte e dell'amore dei figli, approfitto del passaggio! Quello rimasto, Lele, si ricorda e si preoccupa di papà e mamma. Teme le sorprese dell'auto e sta in pènsiero. Lui si fa circa 60.000 km all'anno, in Italia, Francia, Svizzera e dopo il ciclo di ricupero dal blocco del volo superato nei corsi della prima Alitalia, vola ormai senza turbe A/R come da Busto a Milano da Malpensa al Rim Pacifico, Mosca, Londra, Parigi, Miami, New York, fortunato e di corsa anche due volte al mese. Io non sono preoccupato, perché nei suoi cinquanta ero infilato in percorsi analoghi e i ragazzi abituati a poche notizie, ma buone, a casa e scuola...

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